Incontro quest’oggi in Cittadella regionale, a cui hanno preso parte i presidenti delle quattro amministrazioni provinciali calabresi e il delegato del sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, con i rispettivi dirigenti di settore, a cui hanno partecipato anche il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, i coordinatori degli Ambiti Provinciali ed i dirigenti del Dipartimento Istruzione della Regione Calabria.

Giusi Princi, vicepresidente della giunta regionale con delega all’Istruzione, si è detta soddisfatta del clima positivo riscontrato, e in apertura di lavori ha richiamato il prezioso lavoro propedeutico all’odierna riunione, che ha visto coinvolti i sindacati e l’Usr già nella fase di predisposizione delle linee guida. Contestualmente, Princi ha invitato i vertici del Dipartimento Istruzione ad accogliere l’istanza avanzata dalle Province di differire al 15 ottobre i termini di presentazione dei rispettivi piani, permettendo così agli enti di avere più tempo per procedere con una lettura territoriale più approfondita, legata anche alle varie interlocuzioni con le parti.

In merito, il vicepresidente ha esortato le Province ad avvalersi dell’Osservatorio per il diritto allo studio, quale importante strumento per un’analisi georeferenziata dei vari contesti (indici di disagio, dispersione, collegamenti.) Nel corso della riunione, è stato ricordato che i plessi non verranno chiusi, ma rimarranno attivi con il personale docente e ausiliario già previsto in base ai numeri degli studenti iscritti; il dimensionamento scolastico, infatti, lascerà invariata la geografia dei plessi, interessando piuttosto l’organico dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi. Dall’incontro in Cittadella è emerso l’obiettivo comune, previsto dagli indirizzi regionali, di tutelare le aree interne e le aree disagiate, ivi prevedendo le autonomie, ovvero il mantenimento della dirigenza scolastica, optando, invece, per gli accorpamenti nei grossi centri.

I direttori generali Maria Francesca Gatto ed Antonella Iunti, richiamando a livello tecnico le prerogative dei Comuni e delle Province nelle operazioni di predisposizione dei piani di dimensionamento e dell’offerta formativa, tramite l’interrogativo posto dal consigliere delegato della Città metropolitana Rudi Lizzi, hanno chiarito che anche riguardo le minoranze linguistiche non sono più previste deroghe numeriche specifiche, come avveniva nel passato. Con i nuovi parametri ministeriali, infatti, non esiste più un tetto minimo o massimo di studenti: ogni realtà provinciale (purché garantisca il numero delle autonomie calcolato sulla base della popolazione scolastica) può determinarsi motivatamente individuando le aree in cui mantenere le dirigenze.

Da Giusi Princi è anche arrivato l’invito alle province a lavorare su poli liceali, tecnici, su un sistema e su un’offerta formativa che preveda l’attivazione di indirizzi scolastici funzionali alle vocazioni produttive dei territori di riferimento.

«Prezioso supporto alle realtà locali saranno i tavoli tecnici, che si insedieranno nei giorni 18,19 e 20 settembre, coordinati dal dirigente regionale Anna Perani – ha spiegato la vice di Roberto Occhiuto – e per i quali ogni ente ha già indicato un proprio referente tecnico. Raccomando, inoltre, che i piani provinciali siano condivisi con i sindacati di categoria, che hanno da tempo indicato i loro rappresentanti territoriali».

La riunione si è conclusa con i migliori auspici legati ad un sempre maggiore e costruttivo confronto, determinato da una classe politica e dirigenziale a servizio dei bisogni dei territori e del diritto allo studio, che deve essere sempre più centrale nel governo regionale.