Il primo cittadino del centro tirrenico non si arrende al tentativo di togliere l’autonomia scolastica all’istituto comprensivo ed illustra la proposta da avanzare a Provincia e Regione. «Martirano Lombardo ha un quarto degli abitanti del mio comune, più che una scelta improntata alla ragionevolezza, sembra un attacco politico»
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La comunità di Nocera Terinese da qualche giorno è in subbuglio, dopo lustri l’istituto scolastico comprensivo rischia di perdere la sede di direzione amministrativa in conseguenza del calo demografico. Già dall’anno scolastico del 2018-19, tuttavia, l’istituto comprensivo di Nocera Terinese si trovava in regime di reggenza sempre in conseguenza del calo delle iscrizioni. In questi giorni la provincia di Catanzaro, dovrebbe approvare il piano di dimensionamento scolastico, e come sempre accade alla vigilia di qualche appuntamento elettorale, la convenienza politica ed elettorale di qualche politicante ci mette lo zampino e tenta di cambiare le carte in tavola in barba ad ogni logica e criterio. Almeno ciò, è quanto è emerso da una presa di posizione di qualche giorno fa del primo cittadino del centro tirrenico.
La vicenda
Ma facciamo un passo indietro per comprendere i fatti. Sostanzialmente il comune di San Mango d’Aquino in una delibera esprime la volontà di abbondonare l’istituto comprensivo di Nocera Terinese, al quale San Mango storicamente risulta accorpato e, decide di aderire, all’istituto di Martirano Lombardo, unitamente a Motta Santa lucia, Conflenti e Martirano. Una scelta che sembrerebbe segnare il destino dell’autonomia dell’istituto comprensivo di Nocera Terinese, il quale finirebbe per essere accorpato all’istituto comprensivo di Falerna. La scelta più che rispondere a criteri oggettivi, sembra più funzionale ad un patto politico tra alcuni sindaci al fine di salare l’autonomia di Martirano Lombardo, piccolo paese del Reventino di poco più che un migliaio di abitanti. Il comune di Nocera Terinese, dunque, non sembra affatto rassegnato a tale scelta e si è premonito di contestarla sul piano tecnico e, numeri alla mano, ha dimostrato che è irragionevole sul piano tecnico e, paradossalmente, destinata a non aver futuro, considerato che l’accorpamento tra i comuni di san Mango, Martirano, Martirano Lombardo e Conflenti secondo i dati Istat è destinato a non mantenere il livello della popolazione scolastica. Quindi la “forzatura” messa in atto dai 4 comuni, che secondo quanto ha dichiarato il primo cittadino nocerese è stata attuata senza trasparenza da parte degli altri comuni in questione, sembra destinata a trasformarsi molto velocemente in una vittoria di Pirro, giusto il tempo di un giro. Gli enti sovracomunali, dunque secondo la visione dell’amministrazione comunale nocerese, non possono limitarsi a prendere atto di decisioni dei comuni, ma devono valutare la razionalità delle proposte presentate. In tal senso, il sindaco Antonio Albi, e l’assessora alla Pubblica istruzione, Patrizia Vaccaro, hanno già formulato una seconda proposta alla Provincia di Catanzaro, nella persona del vice presidente Antonio Montuoro, al quale, il presidente Sergio Abramo, ha affidato la delega a gestire la questione.
Il piano dell'amministrazione guidata dal sindaco Albi
Abbiamo chiesto al sindaco Albi di spiegarci in cosa consiste tale proposta. «Abbiamo formulato una proposta ragionevole, tecnicamente solida che tiene conto di caratteristiche tecniche e storia socio culturale del territorio - ha dichiarato il primo cittadino terinese-. Il comune di Nocera Terinese potrebbe dare la disponibilità alla proposta per l’accorpamento dell’istituzione scolastica di Nocera Terinese e San Mango D’Aquino, in un’unica istituzione scolastica con Martirano, Martirano Lombardo, Motta Santa Lucia e Conflenti».
Dunque avete aderito alla proposta del gruppo dei Sindaci del Reventino?
«Non esattamente. Considerato tuttavia che si tratterebbe dell’unificazione di due istituzioni scolastiche (Nocera Terinese e Martirano Lombardo) entrambi in reggenza, si propone dunque, che la dirigenza venga assegnata al comune più grande e più popoloso, in questo caso, Nocera Terinese, il quale, risulta essere anche il più esteso dal punto di vista territoriale e con la popolazione scolastica più numerosa. A tutto ciò, si aggiunga la circostanza non meno rilevante, della lunga storia ultra cinquantennale di autonomia scolastica di Nocera Terinese, una delle più antiche di tutto il comprensorio lametino. La nostra proposta dunque, riteniamo essere la più valida ed equilibrata sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista dell’equilibrio scolastico e, soprattutto, risponderebbe ad un criterio rigorosamente oggettivo».
Sindaco, lei crede che gli altri suoi colleghi possano accettare questa soluzione, considerato che, come ci è parso di capire, questo piattino glielo hanno confezionato a sua insaputa?
«Sarebbe veramente grave se in altre sedi venissero operate scelte irrazionali e irragionevoli senza tenere minimamente in conto i criteri oggettivi ma, esclusivamente, criteri di convenienza politica, e che avessero il solo obiettivo di mortificare Nocera Terinese, la sua storia, la sua autonomia e l’importanza che il nostro Comune ha sempre rivestito nella provincia di Catanzaro” Rammento a tutti che il comune di Martirano Lombardo ha un quarto degli abitanti di Nocera Terinese, per non parlare della popolazione scolastica. Insistere su di una proposta del genere significa imporre una scelta contro l’intera comunità nocerese. È evidente che una posizione del genere potrebbe avere serie conseguenze politiche e amministrative».
Che vuol dire «serie conseguenze» politiche e amministrative?
«A cominciare dalla permanenza del nostro comune nell’Unione dei Comuni che comprendo gli stessi enti che voglio imporre questa scelta contro la comunità civile e scolastica nocerese. Rimanere insieme a questi comuni non avrebbe nessun senso, se per i loro amministratori unione vuol dire tramare contro le comunità che dovrebbero essere tra loro alleate».
Quali saranno dunque le prossime iniziative che metterete in campo?
«Intanto ora confidiamo nella capacità di mediazione sia della Provincia che della Regione, ai quali, tocca il compito del dimensionamento. È evidente che il loro ruolo non può limitarsi ad una presa d’atto delle decisioni dei comuni. Diversamente, daremo battaglia, in tutte le sedi politiche, amministrative e giurisdizionali, fino a impugnare l’atto se sarà necessario. Noi non chiediamo niente di anormale, la nostra proposta è forte dei numeri e, dunque, solida e destinata a durare. E quanto ne sappiamo gode anche del consenso delle famiglie degli studenti di San Mango d’Aquinio. Lo spirito della legge sul dimensionamento e sulla razionalizzazione del sistema e delle istituzioni scolastiche non è delegataoalle regioni per soddisfare le richieste dei comuni, ma per trovare equilibri omogenei e duraturi nel tempo che non creino situazioni di reggenza e di continui spostamenti tra istituzioni scolastiche che porterebbero al blocco della continuità didattica, amministrativa oltre che economica e finanziaria delle scuole».
Re. Lo.