La nuova area politica dei Democratici progressisti è ormai realtà. Dopo le riunioni più o meno riservate delle scorse settimane, ieri a Lamezia Terme, nella sede regionale del Partito democratico, è stato il momento del debutto ufficiale. A spiegare il senso dell’iniziativa ci hanno pensato i tre consiglieri regionali del gruppo Dp Giuseppe Giudiceandrea, Arturo Bova e Giuseppe Neri. Insieme a loro il segretario regionale Ernesto Magorno che aveva già dato il suo avallo all’iniziativa, ma non il governatore Mario Oliverio il quale, regolarmente invitato, ha marcato visita per impegni istituzionali a Roma. Una coincidenza, certo, ma anche uno strano segno del destino. Giudiceandrea anche durante l’incontro di ieri ha confermato che la nascente corrente si colloca in area renziana. Verrebbe da dire quasi a sostegno dell’azione di Magorno e degli altri big calabresi legati al premier che proprio in questi giorni sono impegnati in un serrato faccia a faccia con la minoranza dem. Il segretario regionale, che tra qualche giorno partirà per il suo viaggio di nozze, ha inviato a Cosenza Ferdinando Aiello nelle vesti di commissario cittadino del partito. Una mossa che non è stata per nulla gradita ai bersaniani del capoluogo bruzio che sono immediatamente partiti all’attacco di Magorno. E’ stato in particolare il segretario provinciale Lugi Guglielmelli a farsi portavoce del disagio bollando come illegittima la nomina fatta da Magorno e chiedendo un’immediata riunione della direzione regionale del partito. Proprio su questa vicenda è ritornato ieri il segretario Magorno approfittando della vetrina offertagli dai Dp. Rivolgendosi apertamente a Guglielmelli ha tuonato “Per quanto attiene la nomina di Aiello voglio rassicurare il segretario provinciale del partito cosentino: saranno rispettate regole e Statuto”. Il che vuol dire che il segretario non ha nessuna intenzione di andare incontro alla richiesta di anticipazione della riunione di direzione che, da Statuto, deve riunirsi entro 30 giorni dalla nomina di un commissario per procedere alla sua ratifica. Magorno, insomma, ha ostentato sicurezza e si è detto tranquillo sul futuro del partito, così come si è detto compiaciuto per l’iniziativa dei Dp, tutti iscritti al Partito democratico. «Il nostro è un progetto nato all’interno del Pd – ha spiegato Giudiceandrea – con l’obiettivo di sostenere il partito sul territorio, per dare voce agli elettori che un anno fa ci hanno votato». Il capogruppo in Consiglio regionale ha poi spiegato che i Dp si daranno presto una organizzazione regionale, con la nomina di un coordinatore regionale e di quelli provinciali e che la sigla sarà presente alle elezioni amministrative, a partire da quelle di Cosenza e Rossano. E se Arturo Bova ha respinto al mittente le accuse di chi ha definito il loro movimento “carbonaro ortodosso”, Neri è andato nel dettaglio del futuro programma. Scontato il sostegno alla giunta di Mario Oliverio, ma senza rinunciare ad autonomia di vedute e proposte. «Il nostro è un progetto che nasce con spirito costruttivo e per dare un contributo sia al governo regionale che al Pd. Vogliamo coinvolgere anche tutti i candidati della lista che non sono stati eletti alle ultime regionali, ma che si sono impegnati tantissimo per arrivare al risultato finale. Cercheremo inoltre di intercettare i consensi di chi non è iscritto al Pd o di chi lo era, ma ha perso entusiasmo». I Dp che adesso hanno un’autonomia sempre più definita chiederanno spazi anche in Consiglio regionale. Spazi che ieri sono stati garantiti dal segretario Magorno e che potrebbero avere i primi riscontri concreti al momento del completamento delle Commissioni consiliari.

 

Riccardo Tripepi