«Bonaccini sì e Oliverio no? Allora a Bologna non veniamo», lettera al Pd

Dieci componenti calabresi dell’assemblea nazionale scrivono a Zingaretti lamentando il diverso trattamento riservato al governatore uscente dell’Emilia Romagna

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di Redazione
15 novembre 2019
18:06
Stefano Bonaccini e Mario Oliverio
Stefano Bonaccini e Mario Oliverio

«Il Pd nazionale vuole azzoppare l’esperienza di governo del presidente Oliverio. E allora non veniamo a Bologna per sostenere Bonaccini». È questo in estrema sintesi il messaggio contenuto nella lettera che dieci componenti dell'assemblea nazionale del Pd hanno inviato al segretario nazionale del partito, Nicola Zingaretti, e al presidente Paolo Gentiloni, annunciando che non parteciperanno alla convention di Bologna per manifestare il loro dissenso sulla gestione delle elezioni regionali in Calabria ed in particolare per il no alla ricandidatura del presidente uscente Mario Oliverio. Il documento è firmato da Domenico Fortugno, Angela Martino, Carmen Latella, Maria Canduci, Luigi Guglielmelli, Eleonora Ienaro, Carmine Quercia, Pino Capalbo, Enzo Bruno e Simona Mancuso.

 


«È da mesi - scrivono - che abbiamo chiesto, in ogni forma e in ogni modo, un confronto e una discussione larga e democratica sulle prossime elezioni regionali in Calabria. Con stupore, invece, abbiamo dovuto assistere ad un articolo di stampa in cui si è fatto veicolare (senza alcuna altra evidenza pubblica) un sondaggio Swg (sembrerebbe commissionato dal Pd nazionale) mirato ad azzoppare un’esperienza di governo regionale guidata da un presidente, dirigente dello stesso Partito democratico. Se fosse vera questa notizia ci chiediamo con sgomento: è questa la cifra del livello raggiunto nella dialettica e nella lotta politica interna che si conduce nel Pd? Mai si era visto in oltre 70 anni di Repubblica un partito che commissiona sondaggi per fare epurazione e abbattere rappresentanti istituzionali del proprio stesso partito».

 

I firmatari riproverano al vice segretario nazionale Andrea Orlando e la responsabile del Mezzogiorno, Nicola Oddati, di non aver mantenuto gli impegni presi, quando fu assicurato che «sarebbe stata aperta una riflessione sull’esperienza di governo Calabria e si sarebbe deciso su come procedere per selezionare il candidato».
«Dopo la caduta del governo nazionale, invece, abbiamo assistito ad una rincorsa verso il Movimento 5 Stelle – proseguono -. È mancato poco che i Cinquestelle non ci denunciassero per stalking a fronte della insistenza con la quale il commissario del partito e alcuni dirigenti nazionali richiedevano l’intesa».
Gli autori del documento ricordano che «sono state raccolte oltre 4.500 firme di iscritti al Pd della Calabria, che è si è svolta, convocata dai segretari di circolo, un'assemblea regionale con oltre 1000 partecipanti a Catanzaro per chiedere ascolto e confronto».
Da qui la decisione di non partecipare alla convention di Bologna, che «servirà anche alla campagna elettorale di Stefano Bonaccini, ottimo presidente, sostenuto dai circoli e dai sindaci dell’Emilia-Romagna». Come dire: per lui Sì e per Oliverio No?

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