Il primo cittadino Pugliese in relazione alla vicenda delle persone costrette a lasciare lo Sprar di Isola Capo Rizzuto: «Abbiamo dimostrato di essere vicini a chi ha bisogno»
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«Quanto sta succedendo in queste ore sta dimostrando che, da un lato, Crotone conferma il grande cuore nell'accogliere ventiquattro persone, tra cui bambini piccolissimi, lasciate in strada a seguito dell'applicazione del Decreto Sicurezza, e, dall'altro, evidenzia che questa norma lascia soli il territorio e la città a reggere una situazione che è esplosa in tutta la sua drammaticità». Lo sostiene, in una nota, il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, in relazione alla vicenda dei 24 migranti costretti a lasciare lo Sprar di Isola Capo Rizzuto.
«La città, ancora una volta prima in Italia - aggiunge Pugliese - ha dimostrato, attraverso la rete dell'associazionismo, alla quale va tutta la mia riconoscenza, di essere una città solidale. Così come è sempre avvenuto, Crotone ha dimostrato di essere vicina a chi ha bisogno. Allo stesso tempo, si sono affrontate queste situazioni con determinazione. Ricordo gli sbarchi di migranti che si sono succeduti negli anni, attraverso una rete di interventi che non hanno prodotto ripercussioni di alcun tipo nel nostro contesto che, come sappiamo, presenta comunque problematiche notevoli. Anche questa volta Crotone non si è tirata indietro. Resta, tuttavia, il nodo di una legge di fatto "scaricabarile" che lascia sola la città ad affrontare una emergenza alla quale non può bastare da solo l'argine dell'associazionismo sostenuto dall'amministrazione. Una legge non può non tenere conto di aspetti umanitari, di persone che dal Centro di Isola Capo Rizzuto in una notte si sono viste catapultate e abbandonate nella stazione di Crotone, dove hanno trovato tuttavia accoglienza e solidarietà».
Per affrontare questa nuova situazione: «Ho già sentito - dice ancora il sindaco di Crotone - il presidente dell'Anci, De Caro, per instaurare una rete tra Comuni. Ed allo stesso tempo la consigliera regionale Flora Sculco, allarmata e preoccupata, con la quale, in piena sintonia, abbiamo convenuto di riunire, il prima possibile, tutto il mondo associazionistico crotonese per affrontare insieme questa situazione che si è creata e che non può essere sostenuta esclusivamente dalle spalle, comunque forti e solidali, dei crotonesi».