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Davanti al segretario generale di Palazzo dei Bruzi si è seduto il capogruppo del PSE, Giuseppe Mazzuca, delegato dal gruppo dei diciassette a consegnare il plico con le firme precedentemente depositato dal notaio. Una volta acquisite agli atti le dimissioni dei consiglieri, il segretario generale del Comune dovrà dare comunicazione immediata alla Prefettura di Cosenza che, entro trenta giorni, ha il compito di nominare, d’intesa con il ministero dell’Interno, un commissario che dovrà traghettare il Comune fino a nuove elezioni.
Finisce oggi l’esperienza di Mario Occhiuto alla guida del Comune di Cosenza e inizia una fase nuova e inedita che vede un rimescolamento degli assetti e delle alleanze sullo scacchiere politico cittadino. Ncd e il gruppo che fa riferimento alle posizioni del consigliere regionale Ennio Morrone sono dati in avvicinamento al centrosinistra che in vista del voto di primavera sta cercando di ampliare i suoi confini alle espressioni di civismo democratico e al movimentismo spontaneo che, a Cosenza, è tradizionalmente forte e rappresentativo.
Intanto non si ferma la polemica da parte di chi vede nelle dimissioni dei quattro (ex) consiglieri di maggioranza - Roberto Bartolomeo, Pino Spadafora, Raffaele Cesario e Luca Morrone - un tradimento del mandato elettorale. Occhiuto è andato giù pesante parlando di “corruzione elettorale” per quei consiglieri che hanno cambiato casacca da un giorno all’altro e ha lasciato intendere che, a breve potrebbero esserci nuovi sviluppi.
Tacciono per il momento gli esponenti della ex maggioranza di Occhiuto che hanno provocato, con le loro dimissioni, lo scioglimento anticipato del Consiglio mentre il dibattito si sposta ora sulle primarie del centrosinistra e sulla scelta del candidato sindaco che dovrà contendere Palazzo dei Bruzi all’uscente Mario Occhiuto.
Le primarie sembrano un passaggio inevitabile ma c’è chi fa notare che l’accelerazione della crisi al Comune potrebbe rimescolare le carte e fare rientrare in gioco una candidatura unitaria auspicata ancora oggi da settori importanti del Pd e della coalizione.
Angela Bruni