E' iniziata la tre giorni di confronto politico “Intrecci e meridiani”, organizzata al camping Another Beach Project in località sovereto, nel crotonese, dal movimento Democrazia e Autonomia insieme all'Arci di Crotone. Tema centrale del dibattito, il ruolo del Mezzogiorno nell'agenda politica nazionale, le proposte che vanno fatte al Governo centrale affinchè il Sud possa avere quella posizione centrale. La tavola rotonda di ieri sera, coordinata da Raffaella Casciello, ha visto la partecipazione di Filippo Sestito, Michele Conia, Flavio Stasi, Gianni Speranza, Carmine D’Oronzo, Mimmo Talarico, Renato Accorinti, Eleonora Forenza, e del presidente di Democrazia e Autonomia – nonché sindaco di Napoli – Luigi De Magistris.

«In Calabria grande fermento»

«Vedo un Sud protagonista – ha dichiarato ai nostri microfoni il primo cittadino partenopeo – Napoli vuole fare la sua parte, qui in Calabria vedo un fermento di grande interesse come visto anche in Basilicata. Vedo anche un po' di delusione per il voto fresco e di rottura che c'è stato al Movimento 5 Stelle, ma penso che nessuno che ha votato al Sud i cinque stelle pensava che tradissero così forte alleandosi con Salvini. Noi vorremmo costruire un Sud autonomo, però, a differenza della Lega che fa della secessione un fattore di egoismo, di respingimento e di discriminazione, vogliamo costruire un'Italia anche unita, che però valorizzi le differenze, le autonomie. Un'autonomia per, e non un'autonomia contro. Siamo stanchi: dall'Unità d'Italia a oggi abbiamo subìto sempre discriminazioni».


Il tema dell'immigrazione

Rimanendo in ambito discriminazioni,uno dei temi più caldi di questa estate ha riguardato l'immigrazione, ultimo caso quello della nave Diciotti. La manifestazione di ieri sera si è svolta in località Sovereto, nel comune di Isola Capo Rizzuto che ospita il Cara di località Sant'Anna, una delle più grandi strutture di accoglienza dei migranti. Il sindaco De Magistris conosce bene il centro, essendosene occupato quando svolgeva la professione di magistrato. «Mi occupai del più grande centro di detenzione temporanea, quello del crotonese – ha dichiarato il sindaco – feci indagini all'epoca, circa quindici anni fa, sulla riduzione in schiavitù, traffico di esseri umani, sequestro di persona. Conosco bene questa realtà: vicinanza e solidarietà a persone, fratelli e sorelle che, in mezzo al mare, cercano la vita, cercano una speranza. Al di là dei temi come l'Europa, le guerre, come bisogna cooperare con l'Africa e con il Medio Oriente, se ci sono persone che stanno morendo, noi dobbiamo aprire le nostre porte, il nostro cuore, dobbiamo dare solidarietà. Ecco perchè a Napoli ho lanciato l'esperienza di “Porti aperti”, una città solidale, una città-rifugio, e così mi piace pensare della Calabria. Una Calabria che sa cos'è la sofferenza, e quindi non chiude la porta difronte a persone che soffrono».