VIDEO | Mentre si attende la proclamazione che possa far tornare il primo cittadino Paolo Mascaro a via Perugini, ecco come tutti gli impegni del primo cittadino
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Ci accoglie nel suo studio di avvocato il sindaco Paolo Mascaro, nuovamente primo cittadino di Lamezia Terme. Per tornare a via Perugini dovrà però attendere la proclamazione che potrebbe avvenire venerdì mattina. Il ricorso al Tar prima e al Consiglio di Stato dopo in merito a possibili manipolazioni del voto del 2019 aveva fatto sì che dieci mesi fa l’amministrazione venisse sospesa in attesa del ritorno alle urne in quattro seggi.
Dovevano essere sessanta giorni di commissariamento, ma le ondate di Covid e lo slittamento di tutte le elezioni hanno fatto sì che Lamezia pagasse lo scotto di un nuovo prolungato “governo vigilato” che, a quanto dice lo scrutinio del voto, forse non era necessario visto che i cittadini hanno riconfermato a pieno lo stesso identico consiglio comunale eletto due anni fa.
Un risultato che per l’avvocato era scontato, considerando, ci spiega, che il numero delle sezioni nelle quali i cittadini hanno espresso nuovamente la loro preferenza corrispondeva a circa il due per cento dell’elettorato: troppo poco per cambiare gli assetti. Ora rimane l’amaro in bocca ma anche la voglia di riprendere un filo interrotto.
Cambiare la norma sulle sospensioni
I dieci mesi di commissariamento sono un conto che Mascaro non potrà saldare e che verranno decurtati dai suoi cinque anni di amministrazione. Ecco perché perché per Mascaro bisognerebbe intervenire da un punto di vista normativo: «Non è possibile che per le ipotesi di rinnovo parziale del corpo elettorale possa essere mandata a casa l'amministrazione e sostituita da terne commissariali o da singoli commissari. La politica – ribadisce - su questo deve immediatamente intervenire: basta modificare il Dpr 570 del 1960 e prevedere che per l’ipotesi di rinnovo parziale che non coinvolga la maggioranza delle sezioni, restino in carica gli organi elettivi in quanto hanno maggiore legittimazione rispetto ai commissari che invece vengono calati dall'alto».
Tanto rammarico ma anche energia da incanalare ora in una macchina amministrativa da fare ripartire: «Si può lavorare tutti con grande concordia e con grande determinazione».
Tante le questioni da risolvere in una città che in questi lunghi mesi ha lasciato per molti aspetti scivolare anche la gestione dell’ordinario. Abbiamo provato ad affrontare alcuni punti salienti con il neo sindaco.
«Pronto ad andare al ministero per chiedere personale»
A partire da quelle cronica mancanza di personale negli uffici comunali che sta assumendo connotazioni sempre più emergenziali e drammatiche. Attività rallentate di mesi, inefficienza, code, appuntamenti dopo periodi considerevoli di tempo anche per sbrigare pratiche di “ordinaria amministrazione”.
«Si può recuperare il tempo perduto – dice fiducioso il primo cittadino - tutti gli atti dovrebbero essere quasi pronti perché si possa formulare la richiesta di autorizzazione alla commissione stabilità. Bisognerà interloquire col ministero e sono pronto ad andare direttamente a Roma per far sì che si possa avere il via libera e procedere all'assunzione».
«Sicuramente – continua - la presenza di un numero di dirigenti maggiore servirà a far sì che questi abbiano più tempo per il singolo settore, quindi organizzare meglio anche col personale esistente ed eliminare alcune disfunzioni che inevitabilmente vi sono».
Verde e decoro urbano
Piccole discariche abusive anche in pieno centro, vegetazione selvaggia a rendere impraticabili strade e marciapiedi. È un altro tasto dolente quello del verde e del decoro urbano e per il quale Mascaro non ha propriamente buone notizie: «Quelle che erano le risorse relative all'affidamento sono tutte finite, quindi non vi è la possibilità di intervenire. Ciò premesso – chiarisce il sindaco - dico che il decoro urbano del territorio è una delle emergenze assolute. Penso ai marciapiedi totalmente invasi dalle erbacce o ad altre aree che sono un po' lasciate all'incuria».
«Questa città è riuscita a volare sotto il profilo della raccolta differenziata, adesso dovrà perfezionare alcune cose che non vanno, ma ha già fatto dei passi avanti spaventosi rispetto anche ad altre città della Calabria. Oggi – prosegue - è il momento di intervenire con decisione ed eliminare un’altra grande pecca: il dilemma di chi è tenuto a occuparsi della pulizia dei marciapiedi».
Paradossalmente questi non compaiono nel capitolato d’appalto e, quindi, in questi mesi sono stati al centro di uno scaricabarile che ha visto sopperire Lamezia, con marciapiedi talmente devastati dall’incuria da costringere i cittadini a camminare in strada tra le macchine.
Carenza idrica: «I fondi ci sono»
Da appuntare poi il problema della carenza idrica a Sambiase. Una situazione che si trascina da mesi: «Nel 2016 - ci dice Mascaro - ero riuscito ad ottenere la destinazione delle risorse per far sì che la parte più critica della condotta Sambuco fosse sostituita. Si trattava di un finanziamento di oltre due milioni e mezzo di euro. Poi io nel 2017 andai via e purtroppo la situazione è rimasta ferma».
«Quando sono rientrato ho lavorato affinché l’intervento fosse proprio inserito formalmente tra le opere immediatamente finanziabile e così è stato. Ho ripreso la questione da poco: l'importo resta per fortuna finanziato e per ottobre potrebbero partire anche le gare d'appalto Per il resto la problematica è oggettivamente di pertinenza Sorical».
C’è poi la questione Scordovillo da affrontare per Paolo Mascaro a tutto tondo, senza pretendere il trasferimento in grandi numeri per effettuare lo sgombero, ma puntando innanzitutto su tutto ciò che serve a lavorare sull’integrazione e il futuro della popolazione di origine rom.
Molto lavoro, insomma, per il sindaco. Lamezia è da sempre una città complessa attraversata da questioni ataviche apparentemente insormontabili e paradossi di Pulcinella.