Il Consiglio comunale di Crotone, ieri sera, ha detto no alla discarica per rifiuti speciali e non in località Giammiglione e lo ha fatto attraverso un deliberato, approvato all’unanimità, che ne ripercorrere il percorso amministrativo. Il progetto, presentato anni fa, è tornato nuovamente attuale nelle scorse settimane quando la Regione, in sede di Conferenza dei servizi, lo scorso 20 ottobre, ha espresso parere favorevole, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al gruppo abruzzese Maio, che l’ha proposto. In quella occasione, era stato lo stesso sindaco, Vincenzo Voce, anche nella sua veste di presidente dell’Ato Crotone, a esprimere contrarietà al progetto, annunciando battaglia. Pochi giorni dopo, era arrivata anche la posizione contraria della Provincia di Crotone

Il deliberato del Consiglio comunale

In particolare, nel documento il Consiglio «rimarca come la salute dei cittadini debba essere tutelata contrastando ogni tipo di azione che possa comprometterla oltre ad evidenziare che l'area interessata dal progetto della discarica sia ricca di valenze naturalistiche e paesaggistiche e vocata a un'agricoltura di pregio ed è fondamentale che l'habitat interessato debba essere salvaguardato da interventi che turbino l'integrità e la funzionalità ecosistemica».

L’assise ha deliberato di «fornire indirizzo al sindaco e Giunta di dare attuazione alla delibera in ogni circostanza in cui l'amministrazione debba esprimersi nel merito» esprimendo «altresì la propria ferma contrarietà alla realizzazione di nuove discariche nonché all’utilizzo di quelle esistenti al fine di smaltire le scorie ed i rifiuti provenienti dalla bonifica dei siti industriali del territorio comunale e provinciale»

No anche «alla realizzazione sul territorio Comunale di ulteriori discariche per lo smaltimento di rifiuti nonché all’utilizzo delle discariche attualmente esistenti, al fine di smaltire rifiuti che provengano da Comuni diversi da quelli del territorio Provinciale».

«Si autorizza il sindaco e l’amministrazione – si legge ancora - ad ogni azione conseguenziale che sia rivolta al perseguimento degli scopi prefissati, raccomandando al Sindaco ed all’Amministrazione di promuovere il preventivo coinvolgimento delle preposte commissioni consiliari permanenti in ogni iniziativa, valutazione ed atto deliberativo che sia rivolto al perseguimento delle finalità suddette, anche unitamente alla Regioni o altri enti o associazioni».

Basta discariche

Per Iginio Pingitore, di Stanco dei Soliti, è necessario che «la comunità prenda un impegno forte per dire no a questa discarica e a tutti gli impianti di trattamento che possono creare ulteriore inquinamento. Io non sono contro questi impianti, ma vanno realizzati secondo un certo criterio e con la giusta sostenibilità altrimenti questo territorio rischia veramente di autodistruggersi». Secondo il consigliere comunale, inoltre, nel Crotonese «non c’è più spazio per creare discariche. Non possiamo continuare a deturpare questo territorio, che è rovinato: ci sono impianti dappertutto, dobbiamo fermarci».

Soluzioni alternative

Il progetto della discarica di Giammiglione presentato anni fa dal gruppo abruzzese Maio nasceva a servizio della bonifica industriale. «A me non piace avere un’altra discarica a Crotone, però il problema si pone: i rifiuti speciali da smaltire sono un milione di metri cubi, dove andranno? Una risposta il sindaco non l’ha data e siamo al punto di partenza. Il decreto ministeriale del Piano operativo di bonifica fase 2 – spiega il consigliere Antonio Manica, di Forza Italia - prevede che vengano trattati e smaltiti fuori regione. Eni si è già opposta con un ricorso straordinario pendente dinnanzi al Presidente della Repubblica, vedremo l’esito ma Eni ha già detto che è impossibile, anche perché dalla sua ha argomenti di diritto validi. C’è infatti il principio di prossimità, secondo il quale i rifiuti speciali devono essere trattati e smaltiti in prossimità del luogo di produzione. È vero che possono essere portati al di fuori, ma in un sistema di rete integrato e quindi va individuato un luogo dove collocarli. Però, fino a quando non si individuerà il sito dove collocare i rifiuti pericolosi, questa bonifica non avrà inizio».

Annuncia massima attenzione sull’evoluzione del progetto, il consigliere Antonio Arcuri, di Crotone città di tutti: «Bisogna stare vigili. Noi siamo contro la nuova discarica. Crotone ha già dato da questo punto di vista e non può sopportare ulteriori carichi di rifiuti e bisogna trovare una soluzione alternativa, ma va trovato in un’ottica di Ato, di cui il sindaco Voce è presidente: tutti i comuni che ne fanno parte devono trovare una soluzione insieme».