L'esponente politico che sostiene il sindaco Vincenzo Voce nega tensioni politiche sul tema dei diritti civili, e non solo. La nostra controreplica
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
In merito all'articolo pubblicato due giorni fa dal titolo Crotone, nemmeno il Covid distoglie la Lega dalla crociata contro il "gender" il consigliere comunale di Crotone Fabrizio Meo ha inviato la seguente replica:
Mi vedo costretto a replicare allo spassoso articolo a firma della giornalista Alessia Bausone nel quale si ipotizzano scenari degni dell’epoca dei Borgia persino dietro l’elezione del Presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Crotone.
Nello stesso editoriale, il comunicato recentemente redatto da quattro consigliere che lamentano il presunto mancato coinvolgimento della Commissione pari opportunità in tematiche che giammai oltretutto potevano essere, neppure a voler ragionare per astrazioni, oggetto di discussione nella prima ora di vita della Commissione medesima, viene tratteggiato alla stregua della scissione di Livorno, piuttosto che della “seconda spaccatura della maggioranza di Vincenzo Voce”.
Ora neppure uno “zio completamente pazzo” (cit.) potrebbe al tempo stesso raffigurarmi come “vera spina nel fianco (interna) di Vincenzo Voce” e poi, nel medesimo editoriale, come lo “sponsor d’eccezione” per giunta, dell’elezione alla presidenza della Commissione pari opportunità della consigliera Carmen Giancotti.
Si dà il caso infatti che la consigliera Carmen Giancotti sia stata eletta Presidente della Commissione pari opportunità all’unanimità, quindi delle due l’una: o io controllo il 110 % del Consiglio comunale oppure non posso al tempo stesso essere “una spina” conficcata nel fianco della maggioranza e ciononostante determinare l’elezione della Presidente della commissione pari opportunità all’unanimità!
Sorgerebbe persino il dubbio se non fosse per l’eccellente curriculum ed il riconosciuto spessore della dott.ssa Alessia Bausone che la medesima sia in cerca di gossip un tanto al chilo.
Mi è ozioso evidenziare che sarebbe troppo pretendere dall’articolista di diffondersi, bontà sua, almeno incidentalmente, in valutazioni sul mio operato di Presidente della IV Commissione consiliare, piuttosto che in congetture vagamente irreali, anche a voler considerare che è dall’insediamento delle commissioni consiliari che mi spendo, di concerto con il Presidente della quinta commissione ad esempio, piuttosto che della seconda commissione, ma anche della prima piuttosto che con tutti gli altri Presidenti ed in sinergia alla pari con tutti gli altri consiglieri, affinché il lavoro delle commissioni sia quanto più possibile reso pubblico in tutti i modi possibili e diretto ad affrontare ed incidere su problemi e questioni concrete; come la salvaguardia e l’affidamento delle strutture sportive, l’antica Kroton, le problematiche socio economiche cittadine. Mai era successo meno che mai negli ultimi tre anni, a riguardo particolarmente cupi ma che forse qualcuno rimpiange, ma neppure ad onor del vero a voler guardare più a ritroso che le Commissioni consiliari svolgessero un ruolo tanto energico, di condivisione delle questioni affrontate con il mondo dell’associazionismo e della società civile e questo dato rappresenta un vanto per l’amministrazione del Sindaco Voce.
Non mi dilungo oltre e concludo riportando letteralmente quanto scritto da trenta consiglieri comunali, e che trenta consiglieri comunali sottoscrivano un simile documento credo che possa essere rivendicato da tutti noi con un certo giustificato orgoglio. La replica è riferita ad un insensato comunicato, nel quale si pretendeva di paragonare agli aguzzini di Auschwitz l’operato del Consiglio comunale e perciò fa riferimento all’assurda polemica montata in danno di un’iniziativa in corso di realizzazione promossa da chi scrive e da altri consiglieri e quindi condivisa dall’intero Consiglio comunale e che speriamo a breve possa consentire ad alcuni reclusi del carcere circondariale di espiare la propria pena svolgendo lavori socialmente utili, così come la legge consente e regolarmente avviene in molti altri comuni.
Sul punto mi consenta anche di aggiungere che giorno 5 febbraio il Sindaco Voce con al fianco la sua “spina nel fianco” ed altri consiglieri comunali incontrerà il Direttore della Casa circondariale di Crotone per proporre questa e speriamo altre realizzabili ed importanti iniziative che sarà possibile concretizzare anche grazie alla collaborazione della società civile.
Tra l’altro voglio evidenziare, anche al fine di prevenirLa che un’altra sua collega, a commento del deprimente comunicato di critica anzidetto, non mancava di evidenziare come questo mio operare in sinergia con altri consiglieri comunali puzzasse d’inciucio se non di “comblotto”.
Mi affido pertanto all’inascoltato monito dei consiglieri del Comune di Crotone, ancora fresco d’inchiostro: “Sarebbe forse arrivato il tempo in questa nostra Città di smettere di considerare l’attività amministrativa come necessariamente avvelenata da complotti e malevole intenzioni che ci pare piuttosto abbondino nelle menti offuscate di esegeti del tutto privi di seguito e soprattutto di autorevolezza, cultura giuridica, titoli e conoscenza dei fatti. ....“La campagna elettorale per noi consiglieri comunali alle prese con la difficilissima situazione in cui versa la nostra Città è finita da un pezzo e nostro compito è quello di collaborare ogni qualvolta sia possibile, con onestà intellettuale e nell’interesse comune, questo è quanto la nostra coscienza ed il nostro senso di responsabilità ci impone”.
Risponde Alessia Bausone
Il Consigliere comunale di Crotone epPresidente di commissione consiliare Fabrizio Meo si è “piccato” per un articolo riguardante la “mossa del Cavallo” della sua collega consigliera Cavallo con la quale ha di nuovo “stanato” l’anima un po’ destrorsa di una coalizione civica che, allo stato, forse molto unita non è se basta un click di Giancarlo Cerrelli e mandarla letteralmente sull’orlo di una crisi di nervi.
È, quindi, una disamina francamente inedita e, di conseguenza, mediaticamente “ppetitosa, anche alla luce dei numerosi comunicati stampa e “liti social” tra esponenti dell’attuale maggioranza pitagorica.
Se fossi stata davvero in cerca di gossip politici avrei scritto che la “spina nel fianco” di Vincenzo Voce è stato, a suo modo, sculchiano nel 2011 quando venne eletto al seguito di Giusy Regalino, candidata, appunto, di Enzo Sculco. Ma a noi interessa il qui ed ora e leggere una lunga prosopopea dove si nega di essere “sponsor politico” di un’altra consigliera comunale, Carmen Giancotti, di professione e formazione ottica, chiamata in causa pubblicamente da ben quattro colleghe della sua maggioranza, è una negazione pregna di affermazione.
Non è un mistero che lo scorso novembre Meo l’abbia giurata a Vincenzo Voce quando saltò la sua elezione a presidente del Consiglio comunale dell’assise pitagorica in favore dell’ex “Verde” e ex Italiano, Giovanni Greco. Non è nemmeno un mistero che si sia candidato a Presidente della commissione cultura facendo storcere il naso ai vociani più stretti che in quella casella ci avrebbero visto meglio Floriana Mungari, così come Meo si schierò per affidare la presidenza della commissione politiche sociali ad Antonella Passalacqua contro il suo collega di maggioranza Alessandro Manica, voluto dai vociani, che sui social lui stesso ha definito “inadeguato e incompetente” consigliando lui di frequentare “qualche scuola d’italiano”.
Negare che la commissione pari opportunità comunale sia divenuta terreno di scontro politico interno tra le anime di una maggioranza che “cade” ciclicamente sulle provocazioni del duo Cavallo-Cerrelli, significa guardare il dito e non la luna. Sappiamo bene che l'anima di destra della maggioranza sulla commissione pari opportunità ha voluto arginare le consigliere che si erano schierate apertamente a favore della legge contro l'omofobia (il c.d. Ddl Zan) e si è preferito strizzar l'occhio alla Lega che votare Dalila Venneri. Popcorn alla mano, continueremo a seguire anche la politica crotonese e i suoi retroscena, a volte, come in questo caso, molto poco celati.