«La decisione di Lega e Fi di interrompere anzitempo la legislatura per biechi fini elettorali è una delle pagine più buie della storia della Repubblica, considerando la fase di emergenza che ci troviamo a dovere fronteggiare».

Ad affermarlo sono i consiglieri regionali del gruppo del Partito democratico a Palazzo Campanella, il cui obiettivo è ancora una volta il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dal quale i dem si aspettavano, dopo le dichiarazioni di altri presidenti di giunta regionale, «una presa di posizione netta» sull'operato del presidente del consiglio Mario Draghi e sul lavoro svolto dal suo governo, ma anche dalla delegazione di Forza Italia in esso presente.

«Il Pd lo ha fatto fin da subito in maniera coerente e decisa – rimarcano -. Ci aspettavamo dal presidente Occhiuto una dichiarazione netta anche a difesa delle posizioni assunte dalle sue amiche Gelmini e Carfagna e dal ministro Renato Brunetta che, dopo la deriva populista e sovranista assunta da Forza Italia hanno deciso di essere conseguenziali abbandonando il partito per il quale in questi anni avevano svolto ruoli di priamo piano».

Chiara la provocazione del Partito democratico, visto che proprio Occhiuto alla vigilia della caduta dell’esecutivo guidato da Draghi aveva apertamente dichiarato di auspicare un Draghi-bis, senza cinquestelle, anche per via dei rapporti istaurati in questi nove mesi tra la Regione e il governo stesso, dal quale ha ricevuto anche la nomina a Commissario ad acta della sanità calabrese.

«Ci aspettavamo dal presidente Occhiuto chiarezza. Invece – concludono laconicamente i consiglieri del Pd - ci pare di capire che si stia aspettando la posizione più conveniente da assumere».