L'esponente di minoranza riaccende il dibattito: «Sforzi e danari sul centro cittadino mentre le periferie affondano nel degrado»
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Enrico Morcavallo, consigliere di opposizione a Palazzo dei Bruzi, riaccende il dibattito sul degrado del centro storico di Cosenza «piegato - afferma in una nota - dal fenomeno dello spopolamento e dall’abbandono dei residenti. Nei vicoli è facile scorgere luci spente e animali randagi che rovistano nei bustoni di immondizia che occupano parte delle meravigliose stradine di un borgo antico, cuore pulsante della città» aggiunge Morcavallo, che ricopre anche la funzione di Presidente della commissione consiliare controllo e garanzia.
Risorse concentrate altrove
«Quei progetti di ammodernamento, di recupero e valorizzazione della parte storica sono miseramente falliti, rimasti chiusi nel cassetto per anni e nonostante le mie continue sollecitazioni - insiste - Le opportunità di avviare la rigenerazione urbana si sono scontrate con le esigenze da parte del sindaco Occhiuto di concentrare necessariamente sforzi e danari sul centro cittadino, dimenticando colpevolmente le periferie e la parte storica del Comune. La cultura del bello vale solo per le vie principali di Cosenza? Ho sempre condannato l’inspiegabile atteggiamento di chi ha mostrato notevole disinteresse nei confronti del centro storico».
Botteghe abbandonate al loro destino
«Mentre si pensa ad una città vivibile, ecosostenibile e smart - continua Enrico Morcavallo - le periferie sono sempre più isolate e piegate dai disservizi. Nella quasi totale indifferenza le botteghe storiche sono costrette a compiere immani sacrifici per continuare a rimanere ancora aperte: sono custodi dei nostri ricordi e protagonisti attivi del nostro presente. Andrebbero incentivate e non abbandonate ad un inesorabile destino, così come accade per le pochissime attività che ancora resistono resilienti al tempo che scorre e all’indifferenza di chi potrebbe intervenire ma preferisce concentrare l’attenzione altrove».
La richiesta d'aiuto dei residenti
«L’assenza di una visione di conseguenza di una mission - conclude il consigliere comunale - stanno pian piano uccidendo i sogni di chi vive nel centro storico, o sarebbe meglio dire sopravvive, con la speranza di costruire un futuro senza essere costretto ad andar via. Occorre, dunque, rilanciare quelle proposte rimaste per anni chiuse in un cassetto, non si può e non si deve rimanere impassibili dinanzi al grido di aiuto che arriva dai cittadini che popolano il centro storico. Abbiamo il dovere di preservare un patrimonio dall’inestimabile valore».