«Nella vicenda che riassumiamo temiamo ci sia poco di "emozionale", ma molto di sbrigativo, superficiale e poco convincente. E non solo perché, quando si decide di promuovere l’immagine della Calabria, occorrerebbe fare ricerche rigorosamente congegnate al fine di evitare che la promozione dell’immagine sia disallineata dai risultati reali dell’azione politica ed amministrativa innescando, in tal modo, effetti del tutto controproducenti, ma in particolare perché in questa circostanza vi è la dimostrazione emblematica di come sono organizzate ed indirizzate le risorse pubbliche ai tempi del centrodestra in Calabria».

 

Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, assieme ai consiglieri Carlo Guccione, Nicola Irto, Libero Notarangelo e Luigi Tassone in merito alla decisione della Giunta regionale di affidare al famoso regista Gabriele Muccino il compito di promuovere la Calabria attraverso un corto metraggio che sarà presentato oggi a Corigliano Rossano. «La sola sequenza cronologica e la tempistica impressionante della decisione assunta - scrivono i consigliere gionale del Partito democratico - danno l’idea di un efficientismo sbalorditivo degno di ben altra causa, se solo pensiamo che dopo sei mesi dal voto sulle importanti questioni che angustiano la vita dei calabresi la Giunta regionale è ancora in alto mare».

 

«Dunque - argomenta il gruppo del Pd - nell’anno di grazia 2020, in data 25 maggio, la Giunta regionale decide di cambiare il Piano turistico della Calabria per "valorizzare tecniche di comunicazione di tipo emozionale"; il 15 giugno, il regista Gabriele Muccino invia alla Regione Calabria il progetto per la realizzazione di un’opera audiovisiva. Nello stesso giorno (15 giugno!) la presidente Santelli, folgorata dalla proposta di Muccino, convoca una Giunta apposita nella quale (com’è scritto nella delibera) "illustra la proposta artistica di Muccino" che riceve l’applauso e l’approvazione degli assessori. La ciliegia sulla torta, emozionale anch’essa, si ha il 30 giugno, quando, alla faccia della burocrazia fiacca e ritardataria, il dirigente generale del Dipartimento turismo e spettacolo decreta l’affidamento diretto per la realizzazione dell’opera di Muccino, che costerà un milione e 663 mila euro».

 

«Morale della storia - concludono - (se morale può essere considerato tutto ciò, trattandosi di ingenti risorse pubbliche che in questa operazione di rilancio della reputazione della Calabria tralasciano del tutto le eccellenze artistiche ed i "saperi" diffusi della nostra regione, giungendo persino ad approvare una proposta senza alcuna competenza specifica e senza motivazioni tecnicamente fondate): in Calabria  quando si resta suggestionati dalle vette dell’arte si possono verificare affidamenti diretti milionari alla velocità della luce».