Un po’ danno, un po’ beffa, perché dipendere dalla Regione quando si tratta di “programmare” risorse derivanti dai bandi e quei bandi tardano ad arrivare, «è bizzarro e irriguardoso».

In tema di strategia urbana, le cui linee guida sono state approvate dalla giunta regionale, l’area urbana di Corigliano Rossano, come quelle di Crotone, Vibo Valentia, Gioia Tauro - Rosarno - San Ferdinando «hanno fatto sin qui registrare avanzamenti poco significativi – si legge nella deliberazione dell’esecutivo Occhiuto – risultando per lo più ad uno stadio attuativo iniziale, mentre le Strategie della città di Catanzaro, dell’area urbana di Cosenza-Rende e della città di Reggio Calabria, hanno fatto registrare stati di attuazione più avanzati o in fase di completamento». Tradotto in soldoni nell’ambito delle linee di indirizzo sulle Strategie urbane, quindi il Programma operativo regionale 2021-27 “Una Calabria più vicina ai cittadini”, escluse le “aree urbane” – secondo la Regione – cosiddette minori Reggio Calabria, Catanzaro e l’area urbana di Cosenza-Rende potranno beneficiare di 80milioni destinati nel Programma operativo regionale 2021-27 “Una Calabria più vicina ai cittadini”, priorità 5.

Stasi: «Tagliati fuori per i ritardi della Regione»

L’esclusione dal “piatto” di Corigliano Rossano ha suscitato la reazione del sindaco, Flavio Stasi, anche perché essere “buttato fuori” per inefficienze regionali apre a tutta una serie di interrogativi.

Stasi ricorda di aver «chiesto più volte di poter gestire direttamente i fondi, assumendoci la responsabilità di fare i bandi per le imprese del territorio, così come ho chiesto più volte di poter rivedere alcune convenzioni, ma finora non ci è mai stato concesso in quanto Corigliano-Rossano, come Crotone, Vibo, Lamezia Terme, Gioia Tauro - Rosarno - San Ferdinando non sono “organismi intermedi”. In pratica tutto dipende dalla Regione, compresi i bandi per i fondi ai privati».

«Fin dall'inizio della Strategia Urbana regionale, ovvero dal 2017, le uniche città ad essere riconosciute come organismi intermedi, con tempi profondamente diversi e la possibilità di gestire le procedure direttamente, sono Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria».

Per il sindaco di Corigliano Rossano si tratta di «questioni che non sono minimamente paragonabili, ed attribuire dei ritardi ai comuni in questo contesto – che ne frattempo sono riusciti ad intercettare e mettere a terra altri fondi per decine di milioni di euro di altri fondi, è bizzarro ed irrispettoso, a maggior ragione se da questo presunto ritardo si vorrebbe ritardare la programmazione dei nuovi fondi». 

Stasi: «Spero si tratti di una errore»

Flavio Stasi spera si «tratti di un clamoroso abbaglio: probabilmente l'attuale giunta regionale non ne ha contezza, ma le città medie della Calabria sono in pesante credito rispetto alla Strategia Urbana nei confronti della Regione e non in debito, anche perché il ritardo abissale nella sottoscrizione delle convinzioni sta implicando la rimodulazione significativa della efficacia degli interventi, visto l'enorme aumento dei costi». 

«Piuttosto di attribuire ritardi che, evidentemente, sono di altri – sottolinea il primo cittadino – si apra con urgenza una fase di concertazione che consenta alle città medie della Calabria non solo di chiudere la vecchia programmazione, ma anche di aprire la nuova che le città calabresi meritano».

In proposito il sindaco della città jonica rammenta anche di aver scritto «più volte, agli inizi del 2022, che a causa del grave ritardo della Regione Calabria le città rischiavano di perdere 200 milioni di euro di Agenda Urbana, e parliamo di fondi POR 14/20 quindi il ritardo era già enorme. A seguito di queste denunce, qualcuno negli uffici regionali si è svegliato e sono iniziati i contatti ad aprire le sottoscrizioni delle prime convenzioni. Sì, avete capito bene, non erano state sottoscritte nemmeno le convenzioni per i finanziamenti, a Corigliano-Rossano come nelle altre città medie, fatta eccezione per tre capoluoghi di provincia». 

Il sindaco di Corigliano Rossano rivela infine che «una parte dei fondi della strategia urbana riguarda finanziamenti al tessuto produttivo, commerciale, artigiana si concentrassero tutti sui centri storici. Quattro milioni di euro che darebbero una enorme boccata di ossigeno ai nostri centri, ma sui quali è la Regione a dover predisporre i bandi: tutto è drammaticamente fermo. Finiremo per perdere tutti questi fondi? Anche questo sarà attribuito alle città come ritardo?».