Il comitato elettorale che sostiene la candidata a sindaco del centrodestra cita decreti ingiuntivi e determine. E accusa il primo cittadino di aver lasciato che il Comune accumulasse debiti «per tenere in piedi il suo cerchio magico»
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Una «montagna di debiti» da 5,3 milioni di euro. A poco più di un mese dalle urne, a Corigliano Rossano la campagna elettorale si scalda con la denuncia rilanciata dal comitato elettorale di Pasqualina Straface sindaco. Partiti e movimenti della coalizione di centrodestra accusano il sindaco Stasi e l’Amministrazione comunale di aver «prodotto una montagna di debiti in appena qualche anno malgrado l’enorme liquidità derivante anche dalla fusione».
E per avvalorare questa tesi citano le «carte», ovvero un decreto ingiuntivo da 3,7 milioni di euro relativo al settembre scorso – e per questo ipotizzano che oggi, a distanza di sette mesi quel debito sia salito a 8 milioni – ed una determina liquidata «ma a quanto pare non pagata», per oltre 1,5 milioni.
Nella nota, dai toni alquanto duri, il comitato elettorale della Straface, non le manda a dire, tanto da rivolgersi a Flavio Stasi come all’«amministratore delegato del Comune di Corigliano Rossano Spa».
Il mega decreto ingiuntivo
«Sì – spiegano nel comunicato –, perché il sindaco pro tempore sembra assolvere al ruolo di amministratore di una società privata». In particolare, puntano il dito contro presunti favoritismi anche in vista delle elezioni: «Per mantenere in piedi il cerchio magico di Stasi - insistono - c’è bisogno di soldi, molti soldi. Come farli? Facile, basta non pagare le bollette di gas e luce di uffici e scuole comunali. Talmente tante da raggranellare un debito di oltre 5 milioni di euro, per come certificano le ultime due "cartuzze". La prima – spiegano dal comitato elettorale della Straface – riguarda un decreto ingiuntivo giunto a Palazzo Bianchi via Tribunale di Roma da parte di Banca Sistema Spa (che a suo tempo ha acquistato i crediti vantati da Enel nei confronti del Comune, ndr), che invitiamo i cittadini di Corigliano-Rossano a visionare. Centinaia e centinaia di fatture non pagate a partire dal 2020 per un totale di 3.698.049,09 euro, quasi tre milioni e settecento mila euro. Il decreto risale a settembre 2023».
«Altri 1.558.920,58 euro sono stati liquidati con determina n. 32 del 12 marzo 2024 – specificano ancora – ma a quanto pare non pagati e riguardano fatture Hera Comm S.r.l. attinenti “ai consumi energetici di immobili e servizi comunali”. Totale? 5.255.940 euro! Oltre cinque milioni e duecentocinquantamila euro per bollette non pagate intenzionalmente».
Secondo i partiti ed i movimenti vicini a Pasqualina Straface, che auspicano anche l’intervento della Procura della Repubblica, si spiegherebbero così «concerti da 600mila euro, concertini, cartelloni estivi da 2 milioni di euro, strade e aree private asfaltate».
«Carta canta»
«Com’è facilmente deducibile dai documenti – si avviano alla conclusione – “carta canta”. Quelle cartuzze risalgono a settembre scorso e da allora sono passati altri sette mesi. C’è chi racconta che a oggi i debiti complessivi raggiunti ammonterebbero a 8 milioni di euro. Noi, per il nostro bene di cittadini di Corigliano Rossano, non vogliamo crederci». E chiosano mettendo le mani avanti: «Siamo certi che l’amministratore unico ci risponderà che sta pagando i debiti del passato, ma non considera che lui è stato il sindaco più ricco della storia, con disponibilità economiche che i suoi predecessori avrebbero potuto solo sognare, quasi costretti a indebitarsi per far quadrare i conti, ma in vent’anni».
Insomma, attacco e difesa. La campagna elettorale di Corigliano Rossano sembra essere solo all’inizio.