VIDEO | L'amministrazione comunale ha dato mandato di riorganizzare i servizi interni ai due camposanti: via i privati dalla gestione. Opposizione in fibrillazione: mentre il Pd chiede unità, l'Udc perde pezzi
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Politica in fermento nel cento jonico: dalla questione cimiteriale alla redazione dello Statuto, dall’invito all’unità del centrosinistra in vista delle regionali all’Udc che perde pezzi anche all’interno del Consiglio comunale. Tanti i punti in cantiere, a partire dalla convocazione del Civico consesso programmata per fine mese e che mette al centro la questione dell’appalto della pubblica illuminazione alla vicenda della gestione delle aree cimiteriali.
Su quest’ultimo punto l’amministrazione comunale in carica ha dato mandato di riorganizzare i servizi interni nei due cimiteri sia per quanto riguarda un’attività di gestione e censimento sia in materia di sicurezza anti-covid nei processi di sepoltura. L’obiettivo è internalizzare i servizi che dovranno essere centralizzati in capo al personale della pubblica amministrazione. E tutto questo riguarderà anche i lavori di muratura. Un provvedimento forte che rafforza la presenza pubblica nella gestione dell’area cimiteriale. Tra i provvedimenti prossimi la nomina del nuovo responsale cimiteriale poiché l’uscente è in via di pensionamento.
Polemiche sullo Statuto
I lavori della commissione Statuto vanno avanti. L’attenzione è focalizzata sul decentramento amministrativo e, in particolare, sul concepimento dei Municipi che, a parere della minoranza, deve avvenire su base elettiva. Per la maggioranza, invece, «atrofizzare la discussione sulla eleggibilità o meno dei municipi è insensato dato che non esiste un unico modello di decentramento o di municipalità. L’autonomia statutaria, ribadisce una nota, offre la possibilità di pensare ad istituti e modelli di decentramento che garantiscono nel modo migliore la massima qualità dei servizi attraverso il decentramento, anche in un’ottica di digitalizzazione e informatizzazione, coprendo al massimo il territorio che è sì ampio ma non ha un livello di popolazione tale da paragonarsi ad una città metropolitana».
Tuttavia, si tenterà ogni sforzo al fine di pervenire a uno Statuto che attenga ampi consensi anche se, da quel che emerge, l’obiettivo dell’unanimismo sarà difficile da raggiungere. Nel frattempo il movimento del Territorio dell’ex sindaco di Corigliano Pasqualina Straface parla di «vuoto democratico». «Ancora si spreca tempo nel susseguirsi di Commissioni Statuto sorde alle richieste dell’opposizione di non abbandonare il principio democratico nella creazione dei Municipi all’interno della nostra Città. “Se i municipi non fossero fedeli al Sindaco?”. Vorremmo ricordare ai consiglieri di maggioranza che loro non rappresentano il Sindaco ma il bene della Città e che i Municipi devono essere creati per garantire un organo di rappresentanza intermedia ai cittadini in una Città troppo grande territorialmente». I movimentisti si rivolgono alle forze di opposizione chiedendo di votare “NO” a questa bozza di Statuto che mortifica la democrazia e sottopone gli interessi di coalizione agli interessa dei cittadini».
L’Udc perde pezzi e il Pd invoca l’unità
Intanto l’Udc del Consigliere regionale Giuseppe Graziano perde pezzi. Lascia l’incarico di coordinatore del circolo di Rossano Marco Graziano, mentre il Consigliere Comunale Raffaele Vulcano procederà, già a far data dal prossimo Consiglio Comunale, a formalizzare il suo passaggio in seno al costituente Gruppo Misto nella Civica Assise. I due parlano di «esperienza partitica, forse legata a troppi rituali e poca concertazione e condivisione». E preannunziano la ripresa delle relazioni in seno agli amici di Avanguardia Libera.
L’opposizione vacilla nel suo complesso. Nelle varie prese di posizione della minoranza spesso non compare il nome di Aldo Zagarese (PD), un po’ defilato sulle recenti questioni sollevate dalle forze di opposizione. Pd che, proprio in queste ore, ha ribadito come nel contesto delle trattative regionali si sia assistito, finora, «al ricorso a vecchi metodi della politica, sospinta da autocandidature che, pur autorevoli e colme di intenti propositivi, scontano la mancanza di un sano e coinvolgente processo orientato ad una soluzione unitaria per l’intero centro sinistra ed includente tutte le energie sane calabresi».«Dopo l’accordo raggiunto tra Luigi De Magistris e Carlo Tansi, ritenuto dai medesimi protagonisti come un passo in avanti, e dopo la responsabile dichiarazione del candidato a Presidente indicato dal PD Nicola Irto, di essere disponibile a fare un passo indietro pur di favorire la più ampia unità delle forze che propugnano un concreto cambiamento, è auspicale ora una maggiore maturità politica da parte di tutti».