«Zero trasparenza sui Pinqua. Interpellati nella prima decade di agosto, dopo ben 52 giorni non si ha la minima traccia di riscontri rispetto alla richiesta di accesso agli atti di tutto l’iter procedurale del programma. Sull’argomento che da mesi continua a far registrare un gigantesco vuoto di trasparenza amministrativa, continua il silenzio politico del sindaco e burocratico degli uffici». Lo affermano in una nota l’ex candidato a sindaco di Corigliano Rossano e attuale consigliera comunale Pasqualina Straface, insieme a Marisa Caravetta.

«Ritardi inspiegabili e intollerabili»

«Gli intollerabili ed inspiegabili ritardi opposti di fatto all’esigenza democratica di conoscere tutti gli atti della pubblica amministrazione – denunciano le due rappresentanti delle opposizioni consiliari  – risultano ancora più gravi se si considera che questo muro di gomma viene alzato addirittura nei confronti di legittime richieste dei consiglieri comunali che in merito godono di un accesso che dovrebbe essere rafforzato perché inerente il corretto e normale svolgimento del mandato istituzionale di controllo e proposta».

«Copione omissivo ed ostruzionistico»

«Non possiamo non costatare – aggiungono – il ripetersi di un copione omissivo ed ostruzionistico al quale siamo ormai abituati e che vede convolti, evidentemente con gli stessi malcelati obiettivi, tanto l’organo politico quanto quello amministrativo, a danno del sacrosanto diritto della cittadinanza ad essere informata».
Straface e Caravetta spiegano che la richiesta di accesso agli atti sul programma PINQUA (il  Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’abitare per cui il comune di Corigliano Rossano è risultato vincitore con tre progetti della cubatura di 45 milioni di euro, ndc) è stata avanzata «una seconda volta, in termini urgenti ed in forma integrale per prendere piena cognizione della documentazione e avviare un’accurata valutazione della correttezza ed efficacia dell’azione dell’esecutivo Stasi ed eventualmente promuovere iniziative sulla legalità eo legittimità dell’iter procedimentale». 
In particolare, oggetto della richiesta è l’accesso a tutti gli atti prodotti a partire dal «30 dicembre 2020 relativi alla pratica Pinqua: tutte le delibere di giunta, tutte le determine dirigenziali, i pareri di regolarità tecnica e contabile, i contratti e la corrispondenza relativa alla scelta e nomina di studi professionali o altri, tutti gli atti notarili nessuno escluso stipulati in materia con specifico riferimento agli immobili acquisiti per le finalità del programma, la corrispondenza con i ministeri interessati o di ogni altro ente e/o autorità intervenuta nella vicenda».