Seduta di routine del Consiglio regionale. Rinviata a fine mese la discussione sulla sanità e affidate le nomine di competenza dell’Assemblea ai poteri suppletivi del presidente Irto, a palazzo Campanella è andato in scena un ordine del giorno piuttosto modesto. Il Consiglio ha infatti liquidato le pratiche in un paio di ore scarse, con un dibattito senza fronzoli. I consiglieri sono sembrati piuttosto distratti e assai presi dalle polemiche esterne e dal caso Cosenza in particolare. Tanto che i consiglieri di Forza Italia si sono presentati in Aula in ritardo rispetto all’inizio dei lavori. 

 

Registri tumori - Sicuramente il provvedimento maggiormente significativo approvato durante la seduta di oggi l’istituzione del registro regionale dei tumori,  presentata dai consiglieri Giudiceandrea, Mirabello, Sergio e Bova. Un provvedimento che la Regione aspettava da tempo e che dovrebbe consentire l’avvio di una seria attività di monitoraggio e screening delle patologie, passaggio indispensabile per avviare una seria campagna di prevenzione.


A relazionare sul provvedimento è stato il presidente della Commissione “Sanità” Michele Mirabello. «Finalmente la Calabria si dota di  tale indispensabile strumento di valutazione e studio di una patologia a forte impatto sanitario e sociale quale quella oncologica. Il registro tumori della Calabria servirà per ottenere un  coordinamento della rete dei tre registri sub regionali, con riferimento alle macroaree di Cosenza-Crotone, Catanzaro-Vibo Valentia e Reggio Calabria. Il registro – ha detto ancora Mirabello - avrà una duplice funzione, da un lato di prevenzione e dall’altro di valutazione dei rischi nel territorio di riferimento e andrà di pari passo con il registro tumori nazionale attraverso un processo di accreditamento cui dovranno adeguarsi le Aziende sanitarie provinciali (Asp) della Calabria”.


Non sono mancate tuttavia le critiche anche a questo provvedimento. Per Giuseppe Magialavori (Cdl) che poi ha votato contro si tratta di una legge «Inadeguata ai tempi e destinata a sicura inefficacia. Essa, così per come ideata, e priva dei necessari emendamenti - che pure avevo puntualmente proposto - è destinata a un certo fallimento. La legge reca in sé lacune macroscopiche e insanabili incoerenze; ma soprattutto registra enormi vizi strutturali. Quali? Uno. Pensare a una legge di tale portata a costo zero è utopia pura. Ma soprattutto, - stigmatizza Mangialavori - fondare una legge su una delibera di Giunta regionale di ben sei anni fa è emblematico del modo di procedere dell'attuale maggioranza, perennemente in ritardo con la storia e avulsa dall'attualità».


Caporalato - Sempre durante la seduta di ieri è stata poi approvata la proposta di legge, presentata da Sebi Romeo (Pd), circa le “Disposizioni dirette alla tutela della sicurezza e alla qualità del lavoro, al contrasto e all'emersione del lavoro non regolare”. Uno strumento che si propone di contrastare anche il fenomeno del caporalato. Ok anche alla legge sulla “Disciplina sulla trasparenza dell'attività politica e amministrativa della Regione” presentata dal consigliere Graziano che vuole favorire la trasparenza e andare contro invece i gruppi di potere.


"L'approvazione di questa legge in Calabria – ha detto Graziano - dove il "sommerso" è all'ordine del giorno dimostra che questa terra ha ancora tanto coraggio e soprattutto la volontà di riscatto utile ad ingranare la marcia e produrre nuovo sviluppo per costruire un futuro migliore alle nuove generazioni. Siamo la prima Regione in Italia ad applicare una norma essenziale che garantisce la concorrenza leale e produttiva".


Approvate anche le "Modifiche alle leggi regionali n. 10/2000 e n. 66/2012 e gestione transitoria degli acquedotti rurali" (proposta dalla giunta regionale) e il provvedimento amministrativo riguardante la modifica dei confini territoriali dei Comuni di Petronà e Belcastro della provincia di Catanzaro, che prevede anche il referendum consultivo su iniziativa del consigliere Bova. Approvata infine anche la Proposta di Legge n. 117/10^ recante: "Modifiche alla legge regionale 24 dicembre 2015, n. 29 (Disposizioni in materia di personale della Regione Calabria)".


Protezione civile, no alla chiusura delle sedi di Vibo e Crotone - Infine approvato all’unanimità anche un ordine del giorno sulla riorganizzazione della protezione civile dei consiglieri regionali Flora Sculo (Cir) Michele Mirabello (Pd) e Vincenzo Pasqua (Oliverio presidente), illustrato in Aula dalla Sculco. L’ordine del giorno che si oppone alla chiusura delle Unità di Vibo e Crotone, impegna la giunta «a farsi carico di predisporre gli opportuni atti ed indirizzi affinchè venga revocato il Decreto del Dirigente Generale 235/2016, almeno nella parte in cui si sancisce la soppressione delle sedi della protezione civile regionale di Crotone e di Vibo Valentia, ed a presentare in Commissione Ambiente la progettualità circa la riorganizzazione del settore di cui si sta occupano il nuovo dirigente al fine di concertarla insieme, Giunta e Consiglio, fermo restando le competenze in capo al livello tecnico-amministrativo, relativa alla razionalizzazione del settore, ispirati a ottenere il migliore risultato possibile in termini di efficacia ed efficienza, in un settore di straordinaria importanza, da cui i calabresi si attendono certezze operative e capacità di prevenire e gestire ogni sorta di rischio ambientale».



Riccardo Tripepi