Seconda assenza consecutiva per il governatore Mario Oliverio. Dopo quella per visita istituzionale durante la scorsa seduta che ha impedito la discussione sulla legge che dovrebbe introdurre la doppia preferenza di genere, stavolta il presidente è assente per malattia. Il risultato è lo stesso: l’impossibilità per la giunta di poter rispondere a buona parte delle interrogazioni presentate dai consiglieri regionali per il question time.

A partire da quella presentata da Carlo Guccione sulla sanità che, ha ricordato il consigliere, risale allo scorso mese di marzo. «È assurdo il silenzio che è calato sulla vicenda sanità – ha detto Guccione – dopo che il governatore aveva minacciato di incatenarsi a palazzo Chigi mentre era premier Paolo Gentiloni. Eppure da allora i problemi sono aumentati considerando che si sta rischiando di perdere anche gli oltre 400 milioni previsti per la costruzione dei nuovi ospedali. Si fa un danno alle Istituzioni – l’attacco di Guccione – se si usa la sanità strumentalmente per fini politici».

Non ha avuto miglior fortuna il consigliere Giuseppe Giudiceandrea che ha chiesto la verifica sulla reale applicazione della legge regionale volta a rendere effettiva la normativa 194 del 1978 in materia di aborto. Assente Oliverio, ha risposto Russo dicendo che le verifiche del governo regionale sono in corso e non sono disponibili i numeri rispetto agli interventi praticati e al numero di medici non obiettori effettivamente operanti nelle strutture sanitarie calabresi.

Futuro dell’aeroporto di Reggio, lavoratori ex legge 28 e monitoraggio sul rischio sismico degli edifici scolastici tra gli altri temi toccati durante il question time. In relazione all’ultimo, proposto dal consigliere Alessandro Nicolò, ha risposto l’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno che ha illustrato i progressi fatti dalla Regione: «In materia di adeguamento sismico questa giunta ha stabilito nel 2017 di considerare ammissibili solo gli interventi strutturali che prevedono l’adeguamento sismico o la demolizione e ricostruzione per arrivare alla messa in sicurezza in maniera definitiva. Le somme messe in campo sono notevoli e ammontano a 366 milioni per 534 interventi complessivi. Altri 300 milioni spettano alla Calabria e sono già programmati dallo Stato, anche se non ripartiti».

 

Riccardo Tripepi