Regione, i revisori scappano ma i consiglieri approvano rendiconto ed esercizio provvisorio

Finisce in maniera ingloriosa la Legislatura: in commissione Bilancio la maggioranza forza la mano e dice Sì al consuntivo 2018. Via libera anche al “default” per il 2020. L’assessore Fragomeni addossa le responsabilità alla Corte dei Conti. Nuova stagione di tagli per servizi e politiche sociali

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di Riccardo Tripepi
27 novembre 2019
20:53

Ancora caos nei conti della Regione e scintille tra la maggioranza e i revisori dei conti. La seduta della commissione Bilancio, presieduta da Giuseppe Aieta, si è immediatamente tinta di giallo.

Nonostante all’ordine del giorno ci fossero provvedimenti di vitale importanza per la Calabria e tra questi il rendiconto per il 2018, l’assestamento di bilancio e l’autorizzazione all’esercizio provvisorio, il Collegio dei revisori, nominato appena venti giorni fa in Consiglio, non si è presentato, inviando soltanto dei pareri, per lo più negativi.


Il dibattito si è infiammato proprio in ordine al rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2018 che approvato dalla giunta nel maggio del 2018, era stato inviato al Collegio dei revisori dei conti e alla Corte dei conti per la relativa parifica. La parifica da parte della Corte era arrivata lo scorso 7 novembre con la necessità di apporre dei correttivi in ordine soprattutto agli 81 milioni di residui attivi vantati nei confronti dei Comuni e considerati di difficile recupero.

Lo schiaffo dei Revisori

Sul punto i revisori hanno mandato parere negativo, ma si sono sottratti al dibattito e alle richieste di chiarimento, tanto che il presidente Giuseppe Aieta li ha riconvocati per la riunione di Commissione che domani precederà l’inizio dei lavori del Consiglio a mezzo telegramma.

Non ha convinto i consiglieri, inoltre, la giustificazione addotta dai revisori e che cioè, oltre alle criticità rilevate, non ci sarebbe stato il tempo necessario per esprimere un compiuto parere.

Abbastanza per scatenare l’ira del capogruppo del Pd a palazzo Campanella Mimmetto Battaglia. «L’assenza dei Revisori dei conti ai lavori della Commissione bilancio è uno “schiaffo alla politica” e ritengo che in futuro la nomina dei Revisori non debba avvenire per sorteggio. E bene ha fatto il presidente della Commissione bilancio a sottolineare al Collegio dei revisori che in assenza delle condizioni ottimali per fornire un parere, sarebbe opportuno non esprimersi neppure negativamente».

Anche il dirigente generale del Dipartimento Bilancio Filippo De Cello ha censurato l’atteggiamento dei Revisori e difeso il rendiconto con i correttivi introdotti che dovrebbero consentire il recupero delle somme “incriminate” dai Comuni morosi.

Voto contrario al rendiconto, alla fine approvato a maggioranza, è arrivato dal consigliere di Fdi Fausto Orsomarso che ha sottolineato il fallimento del governo Oliverio.

Nonostante l’assenza dei revisori, prima di aggiornarsi, la Commissione ha approvato a maggioranza anche l’autorizzazione all’esercizio provvisorio che ha aveva infuocato la scorsa seduta di Consiglio regionale.

L'esercizio provvisorio

A difendere l’operato della giunta l’assessore al Bilancio Mariateresa Fragomeni che si è rifatta all’informativa del governatore della scorsa riunione e ha poi rimpallato ogni responsabilità alla Corte dei Conti. «La deliberazione, adottata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti nel giudizio di parificazione del rendiconto generale per l’esercizio 2018, è stata trasmessa alla Regione soltanto in data 7 novembre 2019 – ha detto la Fragomeni - ciò ha, di fatto, creato una situazione di incertezza tale da non consentire la predisposizione del bilancio di previsione 2020-2002 nei tempi previsti dalla normativa vigente».

In parole povere: la maggioranza approva il rendiconto per mettersi in regola con la Corte dei Conti e prevedendo un recupero lacrime e sangue di quanto dovuto dai Comuni morosi. Ciò determinerà di fatto la paralisi della maggior parte dei Comuni calabresi, quasi tutti in difficili situazioni economiche. Evita però di mettere la firma a quanto stabilito evitando di programmare il futuro bilancio dove i tagli diventeranno effettivi riducendo ancora di più servizi, politiche sociali e trasporti.

 

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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