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Fila tutto liscio in Aula sull’approvazione della manovra finanziaria per il 2017, il collegato e gli altri documenti contabili illustrati in Aula dal vicepresidente Antonio Viscomi. La maggioranza ha votato compatta per il sì, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario. L’unica novità riguarda il Nuovo Centrodestra che si è astenuto, così come aveva fatto sul Piano dei Rifiuti lunedì scorso, dimostrando ancora una volta il momento di tensione che il partito calabrese vive nei confronti della linea di Alfano troppo schiacciata su Renzi.
Nessuno spazio per gli emendamenti che sono caduti sotto la scure della giunta, con il capogruppo Nicolò che ha fatto record di modifiche proposte e bocciate. Del resto il bilancio lasciava davvero pochi spazi di discrezionalità. La manovra supera complessivamente i 5 miliardi di euro per il 70% vincolati da spese per la sanità, per il personale, e per il funzionamento della macchina regionale. Per la prima volta sono stati destinati 266 milioni di euro per il finanziamento dell’attività legislativa.
Tra gli altri impegni di spesa, il contratto di servizio con Trenitalia (7 milioni di euro); la copertura delle spese di funzionamento (34 milioni di euro) per il funzionamento dell’Arsac; 20 milioni di euro per l’assistenza socio-sanitaria. L’Aula ha dato, inoltre, parere favorevole al "Rendiconto di per le erogazioni in agricoltura (Arcea)”, alla proposta di legge recante il "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze ed alla legge che istituisce la Riserva naturale regionale delle Valli Cupe.
«Riuscire a portare in aula oggi la manovra di bilancio 2017, dopo aver chiuso pochi giorni fa il rendiconto 2015 e l’assestamento 2016 – ha detto l’assessore al Bilancio Viscomi - credo sia la prova più lampante e la conferma più evidente di quanto sia necessaria e possa essere proficua la collaborazione tra Giunta e Consiglio».
Viscomi ha poi diviso in tre grandi aree le spese che comunque verranno ridotte. «Abbiamo avviato un trend di riduzione delle spese di funzionamento per la giunta e il consiglio, che dai 217 milioni di euro del 2016 prevediamo possano arrivare ai 202 del 2017 e poi ai 194 del 2019. La seconda è relativa alle spese per sostenere i muti, e pertanto connesse agli investimenti, che dai 112 milioni dell'anno in corso prevediamo di aumentare a 116 per il prossimo anno. Rimane il grande aggregato degli enti sub regionali e del precariato».
Ulteriori tagli sono stati poi previsti dal maxiemendamento della giunta, già passato in commissione, che riduce del 10% le indennità di Consorzi e Calabria Verde, oltra a sforbiciare gli organismi interni.
Riccardo Tripepi