Il consigliere regionale denuncia l'abnorme aumento dei punti all'ordine del giorno (21) per l'Assemblea iniziata con 5 ore di ritardo. Atti e provvedimenti che non rientrerebbero tra quelli ammissibili in regime di prorogatio
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È iniziato con 5 ore di ritardi il consiglio regionale “del congedo”, quello che dovrebbe unicamente prendere atto della (tragica e prematura) morte della Presidente Jole Santelli e approvare la legge sulla doppia preferenza e le quote di genere nella legge elettorale regionale. Invece, a sorpresa, si moltiplicano i punti all’ordine del giorno. Si passa da 10 (già anomali) a 21.
Ecco cosa sta succedendo a consiglio appena cominciato:
La denuncia ad inizio consiglio: «Fatto per campagna elettorale»
A tuonare contro questo moltiplicarsi di provvedimenti è il capigruppo del gruppo misto Francesco Pitaro che in aula ha detto: «Siamo in prorogatio. Il consiglio regionale può svolgere solo atti indifferibili e urgenti. Si potrebbe dire che il consiglio regionale non è stato ancora congedato ma davanti al dato formale è prevalente il dato sostanziale cioè l’essersi verificato l’evento interruttivo della morte del presidente. Questo consiglio è in una fase di prorogatio. Lo dice la Corte Costituzionale che ha sancito che nella imminenza delle elezioni bisogna evitare che si adottino atti diretti a carpire la volontà elettorale quella detta captatio benevolentiae. Nel nostro primo ordine del giorno c’erano 10 punti, quello arrivato ieri sera ne aveva 21. Oltre la preferenza di genere tutti gli altri punti sono diretti a carpire la volontà elettorale. Sono atti che se approvati in consiglio sono illegittimi e illegali, come detto dalla giurisprudenza. Atti che riguardano agriturismo, pro-loco, la formazione di consorzi, non sono certi atti indifferibili e urgenti. Questo consiglio è fatto per fare campagna elettorale. Io non ci sto. Vi ricordo che i calabresi sono lì a guardarci e non sono nè tonti, nè rimbambiti, nè fessi»
Il Pd: «Non voteremo iniziative a scopo clientelare»
Gli ha fatto eco il consigliere regionale del Pd Luigi Tassone: «A nome del gruppo del Pd voteremo la proposta di legge sulla preferenza di genere ritenuto un atto politico di grande rilevanza. Un punto indifferibile ed urgente. Per la legge e per noi consiglieri del Pd le funzioni di questo consiglio sono finite. Possiamo pronunciarci solo su atti urgenti e indifferibili. Importanti costituzionalisti nei giorni scorsi hanno detto in maniera chiara che questo consiglio nonp uò approvare nessun atto se non di estrema urgenza. Non presteremo il fianco a nessun tipo di iniziativa a scopo elettorale se non addirittura clientelare. Voteremo la preferenza di genere e abbandoneremo l’aula».
Tallini si difende: «Atti per la Calabria, impugnateli»
Il presidente del Consiglio regionale, dopo la denuncia di Pitaro, va sulla difensiva chiarendo di aver fatto tutto ciò che gli uffici gli hanno permesso di fare. «Questo è il consiglio regionale con all’ordine del giorno tutto quello che già era in itinere con le cose che questa presidenza avrebbe ritenuto legittime o compiuto inserire all’ordine del giorno»
Aggiungendo:«C’è differenza tra quello che dice Pitaro e il periodo di prorogatio che sono gli ultimi 6 mesi della legislatura che è durata 5 anni. Rispetto ad una legislatura che si interrompe per un evento traumatico c’è una differenza. Tutto ciò che era da portare il consiglio in questi mesi era attività ordinaria. Oggi approviamo atti che interessano la Calabria. Vediamo chi li impugnerà, ne risponderò sul piano amministrativo e anche penale».