Congresso Pd, mercoledì si decide la nuova data

La Direzione nazionale del partito valuterà la richiesta di proroga dei termini avanzata da diverse Regioni: insieme alla Calabria, anche Piemonte, Campania e Molise. Con tutta probabilità si andrà al mese di gennaio. Ancora tempo, dunque, per lavorare alla candidatura unitaria di Demetrio Battaglia

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di Riccardo Tripepi
26 novembre 2018
18:40

Congresso regionale verso il rinvio. La decisione era nell’aria e si dovrà aspettare mercoledì per avere l’ufficialità. Per il 28 novembre, infatti, è stata fissata la riunione della Direzione nazionale che dovrà decidere sulla richiesta di proroga dei termini inoltrata da diverse Regioni italiane. Oltre alla Calabria, anche Piemonte, Campania e Molise vorrebbero far slittare l’elezione dei rispettivi segretari regionali all’inizio del nuovo anno.

 


La confusione a livello nazionale ha contribuito a rendere ancora più incerto il clima a livello periferico, con il risultato di far accumulare ritardi su ritardi alla macchina organizzativa.

In Calabria originariamente era stato fissato il termine per il 17 novembre il termine per la presentazione delle candidature. Termine poi prorogato dalla direzione regionale al 26 dello stesso mese. Il termine spira oggi senza che nessuna candidatura sia stata formalizzata. Da qui la richiesta, avallata dal responsabile regionale dell’organizzazione Giovanni Puccio, di chiedere un rinvio della data del congresso che avrebbe dovuto svolgersi il 16 dicembre.

Con tutta probabilità la richiesta sarà approvata dalla Direzione nazionale che dovrebbe dare il via libera alle Regioni che ne hanno fatto richiesta. Ma, anche se la richiesta non dovesse essere approvata, comunque si arriverebbe ad un rinvio. In caso di diniego, infatti, dovrebbero comunque riaprirsi i termini per la presentazione delle candidature e dalla loro scadenza dovrebbero contarsi sempre trenta giorni. Praticamente impossibile che non si vada a gennaio.

Il rinvio è ben accetto dalla componente renziana del partito, rinfrancata dalla discesa in campo di Marco Minniti a livello nazionale. Tra i maggiori fautori del rinvio troviamo infatti l’ex vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi che manovra dietro le quinte per trovare la soluzione. Convincere Demetrio Battaglia sarebbe l’ideale, come ha dichiarato lo stesso Marco Minniti in occasione della sua ultima visita in Calabria. Su Battaglia arriverebbe l’ok del governatore Mario Oliverio e dei suoi e si andrebbe praticamente a un congresso unitario.

Battaglia, però, continua a dire no. In caso di un rifiuto senza appello i renziani avevano ipotizzato il nome di Ernesto Alecci su indicazione di Luca Lotti. Nome che, però, non ha trovato il gradimento delle altre aree del partito e rimarrebbe candidatura d’area. A questo punto non si escluderebbe neanche una discesa diretta in campo dello stesso Antonio Viscomi.

Rimangono alla finestra gli uomini del governatore e della sinistra del partito, ormai ufficialmente sostenitori di Nicola Zingaretti alle primarie nazionali. Non arrivasse la quadra sul nome di Battaglia, si arriverebbe ad un altro nome per la propria area. Il nome più gettonato rimane quello segretario cosentino Luigi Guglielmelli, anche se la vera carta Oliverio la giocherebbe soltanto al momento opportuno.

Riccardo Tripepi

Giornalista
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