L’ex consigliere regionale si schiera con la giovane candidata alla segreteria nazionale che sarà a Catanzaro la prossima settimana e richiama l'attenzione del partito sulla necessità di promuovere le istanze del Sud
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Elly Schlein era attesa a Catanzaro domenica 29 gennaio. Avrebbe dovuto fare tappa anche a Cosenza, ma l’appuntamento, considerati i tempi stretti, è stato rinviato probabilmente alla settimana prossima. L’aspirante segretaria del Partito democratico è l’antagonista principale di Stefano Bonaccini, il favorito assoluto per il post-Letta dei democrat. Per la candidata non sarebbe stata, tuttavia, la prima volta nel capoluogo di regione. Già a maggio scorso, infatti, in vista delle amministrative, espresse insieme a Jasmine Cristallo il proprio sostegno a Nicola Fiorita.
Oltre al Governatore dell’Emilia Romagna, hanno già fatto capolino nella nostra regione Gianni Cuperlo, sostenuto tra gli altri da Mario Oliverio, e Paola De Micheli, che ha in Enza Bruno Bossio il suo sponsor principale. Per Schlein hanno espresso più che una semplice simpatia l’ex consigliere regionale Sebi Romeo, la sindaca di Siderno Mariateresa Fragomeni, la presidente della federazione bruzia Maria Locanto, il segretario della provincia di Reggio Calabria Antonio Morabito.
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Anche Guccione verso il sì a Schlein
«Per le cose che ho ascoltato e letto, è quella che si avvicina maggiormente al mio modo di pensare e alla nuova impostazione che auspico per rilanciare il Partito Democratico». Risposta a domanda precisa di Carlo Guccione, che compie un concreto passo in avanti verso la più movimentista delle candidate. Del resto, il feeling con la sua area di riferimento, quella dell’ex ministro Andrea Orlando e di Peppe Provenzano, era già scattato da un po’.
«La questione del nome deve essere presa in considerazione - aggiunge l’ex consigliere regionale -. Mi aspetto che nel programma che presenterà, la questione del Mezzogiorno diventi centrale. Ritengo che per costruire un nuovo modello di sviluppo, si debba interpretare il sud come la più grande opportunità per l’Italia».
Come animare il dibattito
Guccione nella sua analisi riavvolge il nastro. «Un primo passo è stato fatto. Il comitato costituente ha approvato la carta dei valori per la costruzione di un nuovo Pd. Ora bisogna evitare che il dibattito si concentri solo sui nomi dei papabili. La fase costituente deve continuare perché, come ha mostrato il sondaggio degli iscritti che Letta ha illustrato all’assemblea nazionale, solo il 9% ritiene importante prioritaria l’elezione del segretario».
«Il vero punto, e mi auguro che il dibattito si apra su questo nodo mai sciolto, è la doppia impostazione che si vive nel Pd. Mi riferisco - dice - da un lato a coloro che ritengono il riformismo quale modo migliore di oliare gli ingranaggi che non funzionano e dall’altro a coloro che mettono in discussione il meccanismo stesso ma non il suo funzionamento. In parole più chiare: superare l’attuale modello di sviluppo che crea disuguaglianze e una grande questione ambientale».
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La questione meridionale
«Da noi si vive meno e si ha un futuro diverso se si nasce al Nord anziché al Sud, dove imperano profonde disuguaglianze sanitarie e socio-assistenziali. Nella nostra regione - evidenzia Guccione - gli anni di vita in buona salute sono 52 anni e 9 mesi, raffrontati ai 67 anni del Trentino Alto Adige e ai quasi 62 anni di media in Italia. L’85,9% dei pazienti sotto i 14 anni emigra al nord. Il tasso di mortalità infantile è invece maggiore al sud del 40%. In Italia l’aspettativa di vita supera gli 82 anni, ma da Roma in su si vive due anni in più rispetto al Mezzogiorno».
Il discorso abbraccia anche la spesa sociale per il servizio alle famiglie, i minori, i disabili e gli anziani. «In Italia si spendono 124 euro in media, al sud 58 e in Calabria 22. Un cittadino riceve quindi meno della metà di servizi e prestazioni di un residente del centro-nord dello Stivale».
Guccione: «Costruire qualcosa di nuovo»
Guccione, per chiudere il cerchio, riprende il discorso iniziale e approfondisce i motivi che dovrebbero portarlo al fianco di Elly Schlein. «Se si è aperta una fase costituente, vuol dire che dobbiamo costituire qualcosa di nuovo. Ed allora - rimarca - il sud diventa centrale. Sarebbe paradossale che il risultato di questa fase delicata si esaurisse in un mantenimento dello status quo. Mi aspetto un impegno concreto da parte di tutti i candidati. Il Pd vive una crisi profonda, recuperiamo le radici socialiste e cambiamo il modello di sviluppo».