Si è aperta con la ferma condanna del conflitto russo ucraino e con la conseguente solidarietà al popolo ucraino, da parte del presidente Filippo Mancuso, la seduta del Consiglio regionale della Calabria. L’assemblea legislativa, la cui sede da un paio di giorni è illuminata con i colori della bandiera ucraina, ha anche osservato un minuto di silenzio per le vittime della guerra in atto, approvando successivamente due documenti (non molto diversi l’uno dall’altro) provenienti dai banchi dell’opposizione ma condivisi dall’intera aula.

Dunque, da una parte la mozione del gruppo de Magistris presidente, dall’altra la risoluzione presentata dal Partito democratico e condivisa in Conferenza dei capigruppo.

La mozione del gruppo de Magistris presidente

La mozione, a firma del capogruppo Ferdinando Laghi e dal consigliere Antonio Lo Schiavo, esprime la fortissima preoccupazione per la grave crisi internazionale tra la Russia e la Nato determinato dalle forti tensioni per la situazione in Ucraina. «Il tenuto scoppio di un conflitto armato con il coinvolgimento delle più grandi potenze nucleari potrebbe portare uno scontro di dimensioni planetarie con conseguenze gravissime e probabilmente irreparabili per l'umanità intera». Per questo nel ribadire il fermo no alla guerra e la volontà di pace delle cittadine e dei cittadini calabresi la mozione sottolinea «l'indisponibilità dell'Italia ad esercitare qualsiasi ruolo attivo nel rispetto assoluto dell'articolo 11 della nostra Costituzione che recita l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; fa propri i contenuti espressi nella presente mozione e s'impegna ad assumere iniziative autonome a favore della Pace. La mozione impegna il presidente del Consiglio ad inviare la mozione al Presidente del Consiglio dei Ministri ai capigruppo di Camera e Senato e a tutti i presidenti dei consigli regionali.

La risoluzione dem

È il capogruppo del Pd, Nicola Irto, a leggere in aul ala risoluzione approntata dal gruppo dem in Consiglio regionale. Risoluzione condivisa in conferenza dei capigruppo e già licenziata anche altri Consigli regionali. La risoluzione ribadisce la più ferma condanna per l’invasione dell'Ucraina la parte della Russia, dei bombardamenti delle città in spregio di ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano rifiutando ogni tentativo negoziale e minando la pace e la stabilità dell'Europa.

Nel documento si chiede quindi al governo italiano, gli stati membri e le istituzioni dell'Unione Europea, di impegnarsi in «iniziative di contrasto dell'aggressione» assumendo le misure necessarie entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e che si possa tornare all'applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere. La risoluzione impegna quindi il Consiglio regionale a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale politica di Putin e delle sue azioni di guerra, creando mobilitazione contro l'aggressione russa, per la pace, per la garanzia del diritto internazionale e in concorso con le altre istituzioni locali con la società civile, si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli.
Tanto la mozione di Laghi, quanto la risoluzione di Irto sono approvate dall’intero Consiglio regionale.