Franz Caruso, nel presentare la squadra di governo, ha affrontato ancora la situazione finanziaria di Palazzo dei Bruzi. Ha spiegato che si è quasi ad un passo dal default ed ha definito la sua una «Giunta operaia». In più ha ammesso, nonostante abbia sondato diversi tecnici ed esperti, anche di caratura nazionale, di aver ricevuto una serie di rifiuti dinanzi all’idea di affidare le chiavi della cassaforte comunale.

«Situazione più grave di quanto pensassimo»

«La situazione che pensavamo di trovare, non è stata confermata. È molto più grave di quella che ritenevamo di dover fronteggiare nella nostra esperienza». Il sindaco di Cosenza nel preambolo politico va dritto al dunque. «Il problema è anche di natura strutturale - chiarisce Caruso -. Siamo chiamati a mettere in campo un’azione di rifondazione municipale perché si è verificato un depauperamento della macchina. Si è passati da un personale di 1200 addetti di 10 anni fa ai quasi 300 attuali. Si consideri, inoltre, che un centinaio appartengono alla Polizia municipale e una cinquantina a breve andranno in pensione».

Il fronte comune dei sindaci meridionali

Nel «combattere una grande guerra senza esercito» è normale che si cerchino quanti più alleati possibile. Il sindaco guarda a Roma in particolare, ma fa fronte comune con i suoi colleghi del Sud Italia. «Dobbiamo fronteggiare l’emergenza strutturale mettendo mano alla situazione finanziaria - taglia corto -. È complicato per noi affrontarla da soli, vorremmo che lo Stato si faccia carico di uno status comune a molte amministrazioni del Meridione. Ho condiviso il grido d’allarme del primo cittadino di Napoli e di quello di Bari all’assemblea dell’Anci».

Caruso aggiunge: «Ho chiesto al Governo nazionale di porre all’ordine del giorno la questione Cosenza. Va accertato il debito reale, poi un credibile piano di riequilibrio finanziario. Solo alla fine di questo percorso nominerò un assessore esterno che dovrà, anzi deve, connferire rigore, trasparenza e razionalizzazione delle spese. Questa è una situazione di disastro finanziario, non di dissesto. Mantenere la delega è un atto di rispetto verso i nostri cittadini».

La Giunta operaia di Cosenza

Al di là delle criticità è stata comunque una festa. Quasi tutto secondo pronostico: al Pd due assessori, Damiano Covelli e Maria Pia Funaro, la quale ricoprirà la carica di vice sindaco. E poi De Cicco e Sconosciuto per l’area di Cosenza Libera, Pina Incarnato per il Partito Socialista, Massimilino Battaglia e Maria Teresa De Marco eletti sotto le insegne della civica Cosenza 2050. Alcune deleghe di carattere politico, orientate alla realizzazione del programma saranno attribuite ai consiglieri. L’esempio sono Cultura e Welfare. «Saranno destinate ai consiglieri in modo da sfruttare tutte le forze di chi è speso nel progetto Cosenza 2050 - chiude il primo cittadino -. Tutti i membri della mia maggioranza avranno responsabilità nella gestione della cosa pubblica. La Giunta odierna, che amo definire operaia, viene fuori dalla valorizzazione del mandato elettorale. Ci abbiamo messo la faccia, speriamo di non perderla».