Divergenze sul sostegno da dare a Sandro Principe che si candiderà a sindaco di Rende. Il segretario provinciale Pecoraro: «Anche Mitterand fece un passo indietro». Poi rilancia il campo largo e lo chiama Fronte Popolare
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Si va delineando il quadro in vista delle amministrative, con un messaggio inequivocabile del Pd ai socialisti: «o si va uniti a Rende, Paola e Cetraro o sarà più difficile il percorso delle Regionali perché poi non saremmo credibili». L’sms va recapitato direttamente a Palazzo dei Bruzi al segretario regionale del PSI Luigi Incarnato che culla il sogno della candidatura di Franz Caruso come antagonista di Occhiuto nel 2027.
Venerdì scorso ad un’iniziativa del PSI Sandro Principe, che dal canto suo proverà a riaccomodarsi sulla poltrona più ambita di Palazzo di città, è stato accolto tra gli applausi. Se non proprio un endorsement, qualcosa di molto simile. Lunedì ha fissato un incontro con i suoi sostenitori per dare l’annuncio e raccogliere le prime adesioni. Il centrodestra invece ha ufficializzato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza Marco Ghionna, figura caldeggiata da Fratelli d’Italia sul quale hanno virato (a fatica) Forza Italia, Lega e Noi Moderati.
Se da un lato è in corsa anche Luciano Bonanno come espressione del civismo, restano da definire le strategie del gruppo legato all’ex sindaco Marcello Manna e, soprattutto, del centrosinistra “ufficiale” che si porta dietro le ataviche incompatibilità di fondo con litigi e veleni annessi.
La coalizione di centrosinistra
Il Partito Democratico stasera ha tenuto un’assemblea pubblica. Il segretario provinciale Vittorio Pecoraro ha ribadito quanto ieri anticipato al nostro network. In sostanza ha l’ambizione di cementare, come chiedono da Roma, il rapporto con M5S e Avs che hanno già dato vita ad un “fronte progressista” (non in sala per «lasciare ai democrat il tempo di posizionarsi su questa traccia») insieme a Rifondazione Comunista.
La coalizione, di cui potrebbe fare parte AttivaRende di Mimmo Talarico, non chiude al civismo e proporrà un candidato a sindaco unitario e spera che ne facciano parte i socialisti. Il presidente di Asprom ha ammesso «di vivere un imbarazzo politico e personale, che è l’imbarazzo di tanti che hanno condiviso un percorso e si ritrovano a dover fare una scelta. O vinciamo tutti insieme o perdiamo tutti insieme e mi rivolgo anche al mio amico Sandro Principe».
Umberto Calabrone («sono e resto segretario della Fiom Calabria») ha spento nella culla le indiscrezioni circolate sul suo conto. Resiste nel novero dei papabili Giovanni Soda («sono al servizio di un’idea di futuro»). Al momento è un dirigente ad elevata specializzazione del comune di Corigliano Rossano e gestisce il settore Programmazione europea e Turismo.
Tra i presenti in sala da segnalare i consiglieri regionali Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, l’ex parlamentare Enza Bruno Bossio («il tema del garantismo è imprescindibile, inaccettabile criminalizzare una comunità strumentalizzando lo scioglimento dei comuni»), Giuseppe Mazzuca, Salvatore Giorno, Franchino De Rango, Maria Locanto, Rosi Caligiuri, Francesco Alimena, Walter Nocito, ma anche Pierpaolo Iantorno (citato da Pecoraro nel discorso iniziale nella battaglia contro la città unica) che non ha fin qui nascosto le sue ambizioni.
Le proposte alla coalizione per la coalizione
«Il Partito Democratico non ha veti ed è pronto a fare un passo indietro rispetto a possibili candidature con la nostra tessera - ha detto Pecoraro -. Per individuare però un candidato sindaco in pochi giorni, il PD si atterrà a delle indicazioni ma come assunti di onestà intellettuale che il PD porterà al tavolo della coalizione. Nessuna candidatura può essere decisa o annunciata al di fuori dello spazio di confronto, del tavolo della coalizione».
«Chi partecipa alla discussione sul nome deve impegnarsi a sostenerne le decisioni del tavolo in modo coerente. Il PD - ha detto - si impegna nelle candidature a consiglio comunale e nella scelta del sindaco ad avere come faro il nostro codice etico nazionale. A questi principi, aggiungiamo una proposta operativa: nei primi 100 giorni di governo, costituiremo tre gruppi di esperti, su: Integrazione dell’area urbana Cosenza-Rende, Integrazione tra l’Unical e la città di Rende e Rilancio dell’area industriale».
Il messaggio di Pecoraro ai socialisti e a Principe
Pecoraro ha fissato i punti su cui il PD vorrebbe operare. «Faccio un appello alla galassia socialista di Rende: dalla Federazione Riformista ai compagni socialisti del PSI con cui guidiamo insieme Cosenza e Cassano. Siamo tutti socialisti europei» ha quindi aggiunto.
«La storia del socialismo è però innanzitutto una storia di generosità. Anche Mitterrand capì nel 1995 quando era il momento di fare un passo indietro. Per questo voglio chiarire che non stiamo costruendo una coalizione contro i socialisti, le nostre porte sono aperte. Non stiamo costruendo una coalizione contro la Federazione riformista, con cui in questi anni ho mantenuto un rapporto fatto di incontri e scambi di idee franchi. Non ci sono riserve di carattere personale.
Non posso però non evidenziare ai compagni socialisti che se ci dividiamo sulle amministrative di Rende, Paola, Cetraro, sarà più difficile il percorso delle regionali. Voglio avvertire i compagni socialisti: non sottovalutiamo questa destra. Il silenzio e le divisioni ci fanno abbassare la guardia, ma arriverà un attacco frontale della destra agli interessi vitali ed economici della Calabria, che passano per Rende. Serve un Fronte Popolare per fermarla». Lo ha chiamato proprio così, Fronte Popolare, come quello formato da PCI e PSI nel 1948 dopo la Resistenza.