Nel weekend Forza Italia e Fratelli d’Italia (senza Lega e centristi?) potrebbero sciogliere i nodi. Tre gli scenari possibili e non si esclude un candidato di superamento che possa mettere tutti d’accordo, terzo polo compreso
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Settantadue ore di fuoco. Si prospetta un weekend (probabilmente) decisivo per il centrodestra – o quel che ne rimane – di Corigliano Rossano. Ad appena cento giorni dall’apertura delle urne a cui saranno chiamati i circa 69mila votanti per eleggere il sindaco e rinnovare il consiglio comunale le forze di centrodestra si potrebbero ritrovare per un tour de force, anche telefonico, che servirà ad individuare il candidato sindaco.
La fuga in avanti del terzo polo – Azione ed i movimenti civici “Il coraggio di cambiare” e “Corigliano Rossano domani” – con la candidatura a sindaco del giovane Mattia Salimbeni ha, di fatto, scombussolato i piani del centrodestra canonico, i cui leader immaginavano una coalizione ben più larga di quella che invece si va delineando. Il primo vero rendez-vous di una settimana addietro, infatti, non ha sortito gli effetti sperati, anzi pare sia servito ad esacerbare le anime sedute a quel tavolo, più di quanto non lo siano già. A tal punto da lasciare intendere che la Lega potrebbe smarcarsi per andare incontro al terzo polo.
Restano, resterebbero, Forza Italia, Fratelli d’Italia e la new entry Italia Viva se anche i centristi di Noi moderati, nonostante non vantino grande peso specifico, si defileranno (pare vogliano capire chi sarà il candidato per poi decidere da che parte stare). Su quel tavolo – secondo le indiscrezioni – potrebbero finire i nomi del forzista Giuseppe Turano e dei meloniani Giovanni Dima, Orazio Longo e Gioacchino Campolo. Una rosa di possibilità, però, che potrebbe non servire a trovare una sintesi a colpi di veti incrociati tra “simpatie” e carte d'identità (qualcuno vorrebbe l’alterego coriglianese al rossanese Stasi, alla faccia della meritocrazia).
Gli scenari
Volendo analizzare i due, tre scenari possibili, partendo dal “peggiore”, anche Fratelli d’Italia e Forza Italia potrebbero separarsi con gli azzurri in direzione terzo polo – con le quali forze pare ci fosse già un accordo preliminare prima del summit della settimana scorsa – ed i meloniani a concorrere in solitaria, mutuando il modello Catanzaro di due anni fa (forse anche con la candidatura del senatore Ernesto Rapani), quando Fdi in corsa solitaria, candidò Wanda Ferro.
Lo scenario più plausibile è quello in cui Fdi e Fi a braccetto – ma turandosi il naso – parteciperanno alla competizione elettorale del 9 giugno con un candidato politico, quindi scegliendolo tra quelli con la “tessera in tasca”. Il terzo contesto – ben più remoto perché comporterebbe il ritiro della designazione del 26enne Salimbeni – potrebbe condurre al candidato di superamento. Non più un terzo ma un secondo polo dal perimetro allargato con il centrodestra classico più Azione e gli altri. Gli analisti della politica cittadina individuano in questa soluzione l’unica possibilità di successo contro Flavio Stasi.