Il Consiglio comunale di Cosenza ha approvato dopo un anno e mezzo la modifica dello Statuto, inserendo l’articolo 19-bis (su richiesta di Giuseppe D’Ippolito) che introduce il riferimento allo Ius Soli con il conferimento della cittadinanza onoraria ai minori stranieri. Chiara Penna, prima firmataria, ha ringraziato i colleghi di maggioranza per il voto e incassato un risultato politico che irradia dei colori arcobaleno l’amministrazione guidata da Franz Caruso.

«La cittadinanza implica appartenenza rispetto ad un comune ordinamento legale e di partecipazione - ha detto -. Si tratta di concetti che trovano una sintesi in due parole: popolo e nazione, che a loro volta comprendono fattori che sono il territorio e l’inclusione sociologica a esso legata. Conferire la cittadinanza onoraria a dei bambini significa dare maggiore dignità al concetto stesso di cittadinanza onoraria, altro che diminutio. Bisogna fare i conti con il fatto che la cittadinanza non è un concetto universale ma come tutti i concetti è figlio dei tempi. I tempi sono cambiati e cambieranno». Dopo Bologna, il comune bruzio è il secondo in Italia ad approvare un simile punto all’ordine del giorno. Serviva la maggioranza qualificata di 22 voti favorevoli (due/terzi degli aventi diritto) e, anche grazie all’alzata di mano del primo cittadino, ne sono stati messi a verbale 23.

Contrarietà è stata espressa dal gruppo Fratelli d’Italia che ha votato contro, anche se in commissione è stato approvato con l’astensione di Ivana Lucanto (che oggi si è opposta). «Siamo contrari perché questo provvedimento non accresce alcun diritto, è solo un’onorificenza – ha detto il capogruppo Francesco Spadafora -. Sia chiaro che i nati a Cosenza resteranno stranieri nel loro paese di nascita e dovranno continuare a seguire il normale iter fino al compimento del 18esimo anno di età. Ecco perché il provvedimento è demagogico e strumentale e non testimonia alcuna apertura della città ai temi dell’integrazione. Questo atto è inoltre un richiamo allo Ius Soli, quindi per noi è inopportuno. Il secondo punto per cui non siamo d’accordo è che per modificare lo statuto di solito serve l’unanimità. Covelli, da consigliere di minoranza, disse che lo Statuto appartiene a tutta la città e io sono d’accordo con lui».

Il sindaco Franz Caruso ha detto che «pone Cosenza al livello delle città più progressiste del nostro paese. Lo fa con l’impegno e la determinazione di una donna che manda un messaggio al Parlamento. Noi ci mettiamo al passo con i tempi senza demagogia e senza illogicità. Lo facciamo consapevoli di un atto di civiltà, di un atto di ospitalità per tutti coloro che scelgono di restare nel nostro territorio. I migranti vengono qui perché sono costretti a farlo, non lo dimentichiamo mai. Non diventano regolari per la legge finché non si verificano determinate condizioni, ma per noi non sono irregolari. Questo atto è una sollecitazione per il Governo a sanare una situazione che necessita di accoglienza e non di muri».