Prevista nel tardo pomeriggio un'assemblea cittadina Dem in cui si darà probabilmente forte impulso al cosiddetto metodo di selezione democratica del candidato a primo cittadino. Una maniera per trarsi d'impaccio rispetto ai tanti appetiti e ai conti da regolare all'interno del partito e della coalizione
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Il Nuovo Centrosinistra, come nella natura della coalizione del resto, sarebbe già nel caos. Incapace di gestire anche solo l’idea di un possibile successo alle Amministrative del capoluogo in programma la prossima primavera. Attenzione, però. Non che tutte le voci attorno allo schieramento vadano prese per oro colato. Anzi. Semmai il contrario. Si sa infatti come da… quelle parti ci siano vecchi, e nuovi, arnesi che presumono di saperla lunga e di essere bravi a fornire qualche “polpetta avvelenata” alla stampa non addomesticabile, in modo da poterne poi sfruttare gli effetti a proprio uso e consumo. Un vizietto addebitabile anche al centrodestra, per carità. Dove non è che abbondino i santarellini, ma con la non trascurabile variante di non aver finora avuto molto bisogno di certi trucchetti da Prima Repubblica per conseguire vittorie in serie quantomeno in cima ai Tre Colli. La verità, comunque, è che in entrambi gli schieramenti si sta giocando a nascondino. Aspetto che peraltro approfondiremo a stretto giro di posta con i motivi alla base di tale atteggiamento.
Al momento, tuttavia, basta dire che a sinistra lo scopo della riservatezza è dettato dalla forse persino inattesa concreta prospettiva di spuntarla. Un’ebbrezza che può dare alla testa a quanti a Catanzaro non vi sono di certo abituati. Mentre sul fronte opposto il silenzio è invece dovuto alle troppe divisioni e ripicche interne, difficili da appianare in breve tempo per poi (ri)proporsi con le carte in regola per restare al vertice di Palazzo De Nobili. Comunque sia, i soliti ben informati rispetto al Nuovo Centrosinistra parlano di ex consiglieri comunali e regionali, assessori e addirittura sindaci, che vorrebbero riguadagnare la centralità perduta indicando per la carica di primo cittadino una figura di spessore quale quella del noto penalista Aldo Casalinuovo. Che, per la verità, in un’intervista rilasciata a noi de LaC non aveva negato di essere a disposizione della sua Catanzaro nel caso in cui fosse arrivata una chiamata dalla sua area di riferimento.
A sfavore dello steso avvocato, che ricordiamo essere un socialista doc, giocherebbe però un fattore non da poco come la contrarietà di due big Dem quali il deputato Antonio Viscomi e l’emergente leader locale, lo scorso inizio ottobre eletto a mani basse nell’assise di Palazzo Campanella, i quali puntano dritto sul prof Nicola Fiorita che tuttavia sono in parecchi a voler impallinare. Fra questi, in primis, i fratelli Guerriero, ma non solo in realtà, con in testa Fabio. Che ieri ha oltretutto dichiarato in modo esplicito di volersi candidare a eventuali primarie del Pd per la carica di sindaco, a cui non è andato giù l’appoggio non ricevuto da Fiorita alle Regionali nelle quali ha invece probabilmente flirtato con Alecci.
Sempre in campo, inoltre, il nome di un altro eminente docente universitario: Valerio Donato, che però rispondendo a una nostra precisa domanda sul punto ha per adesso smentito recisamente l’ipotesi. E noi ne prendiamo atto, pur sapendo come sarebbe gradito a molti e soprattutto a parte di una classe imprenditoriale quotata e influente. Ultimo aspetto da considerare è relativo al fatto che a Roma non si nutrirebbe grande interesse per la “questione catanzarese”. Tant'è vero che dalla capitale i dirigenti nazionali hanno rimandato la palla alle articolazioni locali. Ecco perché i Dem dei Tre Colli stasera terranno un’assemblea al termine di cui potrebbe essere ufficializzato il ricorso alle primarie.