Finisce come peggio non poteva la seduta di Consiglio regionale sulla preferenza di genere. Oliverio dopo la lite con Gallo va via, mentre i suoi lo attaccano e chiedono il voto anticipato
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Finisce come peggio non poteva la seduta di Consiglio sulla doppia preferenza di genere. Dopo una giornata vissuta pericolosamente tra insulti e sospensioni, alla fine il centrosinistra deve prendere atto di non avere i numeri ed è costretto al rinvio della legge.
Non solo. Viene sbeffeggiato anche dai suoi. Al rientro dopo la pausa che ha sospeso i lavori, arrivano due stoccare fortissime al governatore Oliverio e alla sua maggioranza. Prima Orlandino Greco bacchetta la sua maggioranza (ex?) «Avremmo dovuto votare anche per rispetto alle donne che sono qui da stamattina e assumerci le proprie responsabilità».
Più duro Carlo Guccione: «Basta, ridiamo la parola agli elettori – ha tuonato Guccione – non ci sono i numeri e si continua a fare la voce grossa per poi scappare (il riferimento è a Oliverio che è andato via ndr). Siamo rimasti fino ad ora solo perché la minoranza ha tenuto il numero legale, adesso basta. Il centrosinistra prenda atto che non ci sono le condizioni per proseguire». Applausi a scena aperta dalla minoranza che segnano la definita evaporazione della maggioranza di governo.
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