«Il consiglio dei ministri che ha bloccato per una giornata la città di Reggio, durato circa 40 minuti, non si sa con quali costi diretti e indiretti, ha partorito l’ennesimo decreto sulla sanità ricco di slogan e povero di contenuti che non affronta in alcun modo i problemi reali del comparto sanitario». Ne è convinto il consigliere regionale Orlandino Greco nell’analizzare il documento che prevede:

 

«1) I poteri di nomina e revoca dei direttori generali, in capo al Commissario Ad Acta ( Erano già previsti dalla legislazione vigente );

 

2) La verifica  periodica dell'attività dei direttori generali (che rientra già, per legge ordinaria, nei poteri del Commissario Ad Acta) ;

 

3) L'ammodernamento edilizio e tecnologico delle reti ospedaliera, territoriale e dell'emergenza /urgenza senza la previsione di copertura finanziaria  (che non puo' essere demandata ad un DPCM, ma va previsto con fondi certi e fruibili);

 

4) L'acquisto tramite Consip o centrali di committenza su altre regioni (violando la legge regionale che ha istituito la stazione unica appaltante regionale SUA);

 

5) non prevede deroghe in materia di blocco del turnover, scattato ai sensi dell’articolo.1, c.174 e 180, e della legge n.311/2004».

 

«In poche parole l’ennesima passerella istituzionale che ci saremmo volentieri risparmiati», conclude Greco.