«A Catanzaro il centrodestra è esploso. E c'è un problema di chi da uomo di sinistra sta con Lega e Forza Nuova, rinnegando la sua storia. Noi invece abbiamo fatto una scelta all'insegna del coraggio, della coerenza e della chiarezza». Eccole allora le tre C, che hanno incorniciato la conferenza stampa di presentazione dei 32 candidati del Pd al consiglio comunale. Parole di Nicola Irto, segretario regionale Dem che accanto al responsabile nazionale degli Enti locali del suo partito Francesco Boccia (ormai un habituè della Calabria e in particolare del capoluogo per le tante volte in cui vi è sceso nel corso degli ultimi mesi) le ha suonate ai rivali a sostegno di Valerio Donato. La musica contro il prof ce l'ha però messa Boccia, ma anche l'aspirante sindaco dello schieramento guidato dal partito lettiano, Nicola Fiorita, che le hanno suonate agli "avversari diretti", senza se e senza ma, tuonando ai microfoni. Fiorita, in particolare, è parso aver ingranato la quarta, ipotizzando addirittura una vittoria al primo turno per forse fare il verso ai donatiani che la sognano e non ne fanno mistero.

Un lanciato Fiorita, però, cerca appunto di tener botta e sembra anche galvanizzato dalla notizia che lunedì prossimo sarà sostenuto in cima ai Tre Colli dal segretario Enrico Letta. Vale a dire il primo leader a metterci la faccia in una "strana" campagna elettorale, finora orfana dei big. Comunque sia, tornando a oggi, un curioso siparietto ha fatto da prologo all'apertura dell'incontro con i giornalisti tenutosi nella Sala Giunta di Palazzo di Vetro. Protagonista lo stesso Boccia che, affiancato dal coordinatore provinciale Democrat Domenico Giampà e dai consiglieri regionali Ernesto Alecci e Raffaele Mammoliti, ha salutato calorosamente e si è intrattienuto per qualche minuto dapprima con Wanda Ferro e poi con Sergio Abramo, peraltro appena reduci dalla mini-convention per la partenza ufficiale di Fratelli d'Italia in lizza come le altre forze politiche alle Comunali 2022 previste fra 20 giorni abbomdanti. Un "bon geste" all'insegna del garbo istituzionale che tuttavia non ha impedito al potente maggiorente Dem di sparare a zero con toni da scontro frontale sulla destra, anche se non quella di Abramo e Ferro per la verità. 

L'ex ministro ha sostienuto infatti che ci sono diverse destre: «Da Wanda e dall'attuale sindaco di Catanzaro mi divide tutto, ma almeno si può dare loro l'attenuante della coerenza. Ma per il resto, per carità. Ogni critica è persino lieve. Mi riferisco alle accuse da muovere a quella che io chiamo senza mezzi termini destraccia. E non per mancanza di rispetto. Bensì per l'oggettività di un giudizio su un mero contenitore riempito da gente che si mette insieme, pur detestandosi, solo per interesse. C'è invece bisogno - ha affermato ancora - di un'amministrazione credibile che guidi processi virtuosi, anche e soprattutto in questa città».

A colpire molto, tuttavia, è il tono con cui Boccia rincara la dose contro Donato. Un affondo micidiale, il suo: «Credo che in politica, come ancor di più nella vita, o si sta di qua o di là. Mi spiace invece constatare come lui stia tentando di stare ovunque. Così non solo ha tradito se stesso ma, ed è quel che più conta, un'intera comunità. Un comportamento che gli ha fatto rinnegare la propria storia. E che quindi lo porterà presto a fare i conti con le incomprensibili scelte fatte. Meno male - ha concluso il deputato ormai di lungo corso - che fra poco gli inciuci e le manovre operate per mettere tutti insieme, pur di governare Catanzaro, saranno frustrati e resi vani dalla forza di un centrosinistra finalmente riunito, anche e non solo nel capoluogo calabrese».