Protezione civile ora senza… protezione. Tansi: «Grossi interessi, io cacciato a tavolino»

INTERVISTA VIDEO | Il capo della Prociv regionale spiega quelli che a suo parere sono i veri motivi del provvedimento disciplinare che lo sospende dalle funzioni per 45 giorni: «Davo fastidio alla politica perché ho impedito i clientelismi e ho fatto le cose seriamente»

di Rossella  Galati
17 novembre 2018
16:10
Carlo Tansi e Mario Oliverio
Carlo Tansi e Mario Oliverio

«Non con queste modalità, ma mi aspettavo di essere in qualche modo allontanato dalla Protezione Civile perché ho toccato interessi molto grossi, ho cambiato rotta a un sistema che prima era clientelare, era in mano alla politica, ora invece è prettamente tecnico». Il capo della Protezione Civile calabrese Carlo Tansi commenta così ai microfoni di LaC News 24 il provvedimento della commissione disciplinare della Regione Calabria che lo sospende per 45 giorni dalle sue funzioni.
«Prima giravano attorno alla Prociv interessi per decine di milioni di euro - prosegue Tansi -, si acquistavano in modo dissennato cose inutili e quando erano utili le si acquistavano a costi molto superiori rispetto al necessario. Questo con me non accadeva più. Quando si toccano gli interessi grossi, di casta, si mobilita tutto il sistema. A partire da certa stampa che mi ha continuamente attaccato sin dal momento del mio insediamento, a certi ambienti politici e sindacali. Questa è la Calabria ma credo che i calabresi abbiano voglia di cambiare e l'hanno dimostrato in occasione delle ultime consultazioni elettorali. Si sono rotti le scatole di questo sistema e di questa gente che ha portato la regione in questo stato». 

Privacy violata

Tallini, Oliverio, chi ha voluto farla fuori e perché?
«Su questo non mi pronuncio - risponde - perché ho avuto già procedimenti disciplinari e ogni parola potrebbe andare contro di me. Quindi mi avvalgo della facoltà di non rispondere anche se molta gente ha capito bene cosa è successo». 
Nei giorni scorsi il geologo ha inoltre denunciato pubblicamente che qualcuno avrebbe violato il suo account di posta elettronica istituzionale da quale sarebbe partita una mail nella quale Tansi manifestava l'intenzione di non partecipare alle prossime selezioni per dirigente della Prociv calabrese e di voler quindi tornare a lavorare al Consiglio Nazionale delle Ricerche. «Sto per andare dalla Polizia Postale per denunciare proprio questo - aggiunge -. Tra le varie cose di cui sono stato fatto oggetto c'è anche la violazione della mia privacy e della mia posta elettronica. Credo che si arriverà al responsabile».


Quale futuro per la Provic?

Alla luce di quanto sta accadendo, sul futuro della Protezione civile calabrese Tansi si esprime così: «La Prociv calabrese era un "perfetto sconosciuto", esisteva solo sulla carta. Voglio ricordare che la Calabria è la regione nettamente più esposta ai rischi naturali ed è quella che l'ex capo dipartimento della Protezione civile nazionale, il prefetto Gabrielli, definiva una polveriera. In questa situazione la Protezione civile deve essere una cosa seria. Io credo di aver fatto in modo che tutti i calabresi conoscessero la Prociv e incominciassero anche a cambiare cultura verso i rischi naturali. Quale futuro dipenderà da chi decide, io non decido quindi non posso prevedere il futuro se non decido».

«Sono sereno, io ho fatto il mio dovere»

Sull'ipotesi che si possa ricandidare a guidare la Protezione civile è scettico. «Questo tipo di sentenza della commissione disciplinare - spiega - mi sospende per 45 giorni, e guarda caso arriva a due giorni dalla scadenza del mio mandato. È un pò come essere espulso al 90° minuto in zona Cesarini, quando cominciano i calci di rigore, e magari potevo essere un bravo rigorista. Credo che sia fortemente improbabile che io possa ricandidarmi con questo vincolo che è stato studiato a tavolino». 

Ma  qual è lo stato d'animo di Carlo Tansi in queste ore? «Io sono sereno perché ho fatto il mio dovere - risponde - e magari quando sentirò il rumore dei temporali, come è successo questa notte, dormirò un po' più tranquillo perché non devo pensare, come in passato, all'allerta, ai sindaci che mi telefonavano ad ogni ora del giorno e della notte, a Natale, a Capodanno. Mi prenderò un po' di riposo e starò con la mia famiglia che negli ultimi anni ho trascurato un po'. E poi quello che verrà, verrà».

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