Il possibile avvicinamento della vicepresidente della Camera all'ex premier per formare un nuovo movimento di centro rischia di far morire Forza Italia. In Calabria l'attuale coordinamento regionale non potrebbe seguire questo progetto e si potrebbe trovare fuori dal tavolo delle decisioni del centrodestra guidato da Salvini, Meloni e Toti
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Il piano di Silvio Berlusconi per salvare Forza Italia pare avere sortito l’effetto contrario. Non solo non ha evitato l’addio di Giovanni Toti, ma ha aperto un fronte nuovo di scontro con Mara Carfagna e un’altra possibile diaspora. L’eventuale addio della vicepresidente della Camera, per di più, sembrerebbe in grado di produrre ancora più danni all’interno del partito mettendone a rischio la stessa sopravvivenza.
La fuoriuscita del governatore della Liguria era già stata valutata come fatta e, comunque, in grado di essere contenuta nei suoi effetti. Adesso un eventuale doppio addio saprebbe di chiusura finale con i conseguenti ulteriori abbandoni.
In Calabria i totiani che si riconoscono nel gruppo di Tonino e Pino Gentile, che conta diversi consiglieri regionali come Baldo Esposito, Nazzareno Salerno (oltre allo stesso Pino Gentile), proseguono nella loro marcia di avvicinamento. Sono stati presenti alla convention di Toti al Brancaccio e adesso aspettano la visita sul territorio per rafforzare gli accordi e fare partire concretamente il movimento sul territorio. Tutti convinti anche delle alleanze finali che mirano a stringere i rapporti con la Lega di Matteo Salvini e FdI di Giorgia Meloni.
Chi non sa più che pesci prendere invece è il coordinamento regionale del partito. Jole Santelli e i fratelli Occhiuto rischiano di rimanere con il cerino in mano. Cerino che ha letteralmente bruciato la candidatura di Mario Occhiuto alle regionali. Con Toti fuori dal partito, i calabresi al timone di Forza Italia speravano di avere mano libera nel partito considerando anche la sponda di Mara Carfagna. Avevano già sposato la linea meridionalista della vicepresidente della Camera.
La sua rottura con Berlusconi adesso mette tutto in discussione. E se, come rumors sempre più insistenti affermano, la Carfagna sarebbe in dialogo con il gruppo che fa capo a Matteo Renzi e Maria Elena Boschi per andare a costituire una riedizione della vecchia Margherita, il patatrac sarebbe perfetto. Seguire la Carfagna in questo percorso sarebbe impossibile per i calabresi, ma restare in una FI morente avrebbe pochissimo senso. Anche perché con Salvini (che a breve sarà in Calabria per il suo tour estivi), Meloni e Toti andrebbero a prendersi tutto e a decidere, magari senza consultare l’ex alleato, anche le candidature alle regionali e alle comunali di Reggio Calabria.