Il senatore di Fratelli d’Italia aggiunge qualche dettaglio alla lettera aperta di qualche giorno fa con cui sollecitava le autorità a vigilare sul voto imminente. Nessuna replica da parte del sindaco ricandidato
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Questa volta il senatore Rapani aggiunge qualche particolare in più rispetto alla lettera precedente, ma continua a non fare nomi.
Per la seconda volta nel giro di cinque giorni il rappresentante di Fratelli d’Italia, membro della Commissione giustizia del Senato, prende carta e penna per invitare il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, il procuratore della Repubblica del tribunale di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ed il sottosegretario Wanda Ferro, a vigilare sulle elezioni amministrative di Corigliano Rossano.
E se nelle prime battute non si discosta di molto dal prologo della missiva inviata lo scorso 8 maggio, con questo inoltro entra un po’ più nel merito delle cose, dopo la presentazione delle liste elettorali.
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Rapani riferisce di «palesi ed evidenti conflitti di interessi» ed anche stavolta proietta le ombre della corruzione, ma sulle liste a sostegno del ricandidato sindaco, Flavio Stasi, mentre nella precedente missiva aveva parlato più genericamente di un problema che riguarda tutti gli schieramenti.
«Desidero ribadire la preoccupazione già espressa in precedenza con la mia missiva dell’8 maggio scorso, al fine - sottolinea Rapani - di garantire legalità e promuovere trasparenza. Tale necessità, come già detto, emerge in modo ancora più evidente alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto il nostro territorio nazionale, evidenziando casi di voto di scambio e corruzione elettorale».
Il senatore di Fratelli d’Italia intende «sollevare questa questione in modo preventivo, con l'obiettivo di evitare il rischio di un eventuale scioglimento anticipato degli organi elettivi una volta insediati», richiamando l’attenzione «sul territorio di una delle città più significative della Calabria, Corigliano Rossano, dove si sta profilando un grave problema legato a palesi ed evidenti conflitti di interessi».
Nel rimarcare come non spetti a lui «valutare se sussistano elementi delittuosi perseguibili penalmente», Rapani sottolinea come già alla presentazione delle liste elettorali emerga «chiaramente una situazione di interferenze tra la sfera personale e quella pubblica che merita la massima attenzione e vigilanza».
Dagli appalti sotto soglia agli incarichi
«In queste ore sono state depositate le liste elettorali – specifica – successivamente pubblicate sui giornali online e cartacei, in attesa di convalida da parte dei vostri uffici. Senza sorprese, come già preannunciato, si è riscontrato nelle liste a sostegno del candidato sindaco uscente, Flavio Stasi, la presenza di diversi candidati in evidente conflitto di interessi. Si tratta di imprenditori, liberi professionisti, dipendenti e referenti di associazioni che, direttamente o attraverso congiunti, hanno beneficiato di consistenti somme di denaro, come dimostrano le determinazioni facilmente consultabili sul sito online del comune».
Il senatore riferisce ancora di «appalti sotto soglia, incarichi professionali, quelli fiduciari e contributi per manifestazioni» che «rappresentano alcuni degli aspetti tipici a queste pratiche. La candidatura dei soggetti pone una questione etico-morale e di opportunità».
Ernesto Rapani conclude rinnovando l’appello alle autorità «affinché vigilino e, se necessario, intervengano tempestivamente per evitare che si arrivi a un punto di non ritorno. La corretta gestione delle candidature e la tutela della trasparenza e dell'equità nelle elezioni – conclude – sono fondamentali per il buon funzionamento del nostro sistema democratico».
Niente repliche da Stasi
E mentre il sindaco Stasi, contattato, non intende replicare alle accuse, non resta che attendere una terza puntata, forse quella con nomi e circostanze dettagliate.