Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione vuole l’ultima parola e non accetterà trattative. A far salire la tensione sono alcuni nominativi considerati impresentabili, soprattutto dopo il recente terremoto giudiziario. Stasera riunione decisiva
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Il tavolo potrebbe saltare al fotofinish e il centrosinistra rischia così, proprio alla vigilia della presentazione delle liste, di ritrovarsi senza il suo aspirante governatore. Colpa o merito, dipende dai punti di vista, di Pippo Callipo. Il “re del tonno” vuole avere l’ultima parola sui candidati alla carica di consigliere nelle liste approntate in suo sostegno e non accetterebbe alcuna trattativa su nominativi che giudica irricevibili. Per l’imprenditore - la cui discesa in campo ha riacceso le velleità di vittoria di un Partito democratico ridotto in macerie, dopo cinque anni di governo Oliverio, di scandali giudiziari e lacerazioni politiche – sarà decisivo il vertice di questa sera.
Il profilo degli “impresentabili”
Gli “impresentabili” - visti i criteri resi noti dallo stesso Callipo attraverso le agenzie di stampa (“rottura col passato”, “trasparenza”, “legalità”, “etica”…) e il totonomi di queste ore - sarebbero diversi, in tutte le province: da coloro che affiorano nelle inchieste della magistratura (indagati e non) a quanti, pur illibati sul fronte giudiziario, sono considerati espressione di quel sistema politico che ha avuto come obiettivo principale l’autoconservazione, attraverso logiche personalistiche e clientelari. Insomma, al di là ed ancor prima dei certificati sui carichi pendenti, c’è una questione etica che il magnate di Pizzo pone come ineludibile.
Sull’etica nessuna trattativa
Callipo, secondo autorevoli fonti a lui molto vicine, non intenderebbe quindi cimentarsi in alcuna estenuante trattativa, né col Partito democratico (ma qui la particolare attenzione di Zingaretti e la presenza di Graziano e Oddati potrebbero essergli d’aiuto), né con le altre forze che andrebbero a comporre la coalizione. In pratica o al “no” del potenziale candidato governatore davanti al nominativo di un candidato, liste e movimenti prenderanno semplicemente atto e proporranno un sostituto credibile, oppure, a poche ore dal termine ultimo per le candidature, il centrosinistra dovrà trovarsi un altro aspirante presidente della Regione.
“Rinascita”… pedagogica
È da evidenziare che la già nota e rivendicata intransigenza di Pippo Callipo sul tema, sarebbe divenuta ancor più tenace negli ultimi giorni alla luce degli esiti dell’indagine “Rinascita Scott”, portata a termine dalla Dda di Nicola Gratteri e dai carabinieri, che ha confermato e meglio definito rispetto al passato i nebulosi rapporti tra il crimine organizzato ed i sistemi di potere, iniziando dalla politica. Rapporti ben sintetizzati, nella loro sostanza, dal gip di Catanzaro Barbara Saccà, in un’ordinanza da ben 1300 pagine, e ulteriormente approfonditi nelle richieste cautelari, di oltre 13.000 pagine, firmate, oltre che dal procuratore Gratteri, dai magistrati Antonio De Bernardo, Camillo Falvo, Anna Maria Frustaci e Andrea Mancuso. Un’indagine monumentale che diventa - come dimostra la discesa in piazza di centinaia di cittadini, a sostegno di Dda e carabinieri – anche pedagogica.