Donne in Consiglio regionale, Boccia (Pd): «Vergognoso ritardo»

Il deputato candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico è stato a Falerna insieme alla coordinatrice calabrese della sua mozione Alessia Bausone

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di Redazione
12 gennaio 2019
18:15

Continua il tour del deputato Francesco Boccia in Calabria per la presentazione della mozione #aporteaperte come candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico. Questa mattina si è tenuto un incontro a Falerna Marina, con iscritti e simpatizzanti del partito, che ha visto intervenire il sindaco Giovanni Costanzo, la coordinatrice del circolo Pd locale e assessora alla pubblica istruzione Leonilda Cosentino, la professoressa, saggista e scrittrice Vittoria Butera ed i coordinatori provinciale e regionale della mozione, Francesco Carito e Alessia Bausone.

 


Netta è stata la presa di posizione del deputato sui temi della parità di genere e sullo stop alle pluricandidature femminili usate per favorire i colleghi maschi alle elezioni nazionali.
E sulla doppia preferenza ha dichiarato: «La battaglia per la doppia preferenza portata avanti da Alessia Bausone in Calabria la farò fino in fondo. È vergognoso che ci siano Regioni che non l’abbiano ancora introdotta. Perché non lo fanno? Perché i consiglieri regionali sono uomini e votano per loro stessi, spesso nascondendosi, come nella mia Puglia, dietro il voto segreto. Sono stato consigliere comunale e quando si fanno le competizioni elettorali è normale avere spazio anche per le donne. Questo modo di selezione della classe dirigente è utile a tutti. Si crea una chimica, una interlocuzione nelle istituzioni che poi è la mera rappresentazione della società che ha anche le donne. Da docente universitario vedevo più teste femminili che maschili. Vedevo uscire dagli esami voti più alti alle donne. Ci sono grandi donne capaci in politica, non trinceriamoci».

 

Sulle quote di genere ha ricordato: «Dieci anni fa con Enrico Letta, Alessia Mosca e altri colleghi facemmo una norma che imponeva agli organi apicali delle società quotate di avere al loro interno almeno un terzo del genere sottorappresentato, cioè le donne. In quegli anni le società quotate erano poche, molte di loro banche e il 97% dei componenti di C.d.a e collegio sindacale erano uomini anziani. Ciò era il risultato di un mondo chiuso in se stesso rispetto al quale decidevano solo alcuni pezzi di establishment. Abbiamo obbligato le società a inserire le donne creando un circuito virtuoso per far entrare un pezzo di mondo che mancava. Quella sulla doppia preferenza di genere in Calabria è una lotta straordinaria, di civiltà, andiamo avanti insieme».
Soddisfatta la Bausone che ha sottolineato come «sull’adeguamento della legge elettorale regionale ai principi di parità di genere derivante dagli obblighi nazionali dettati dalle leggi del Pd, i consiglieri regionali e il Governatore Oliverio hanno sbagliato». «Ricomincino l’anno - ha concluso - riprendendo questo argomento su cui fin d’ora hanno, con la complicità dell’unica donna in consiglio regionale, solamente giocato».

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