Le risorse libere ammontano a 808 milioni di euro: spazi di manovra risicati per la politica che si divide sui fondi a Sacal. Nominati i componenti dell’Autorità per i diritti degli animali d’affezione
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
La manovra di bilancio (votata come previsto a maggioranza) è quella “impacchettata” dalla giunta regionale. Apparentemente ampia - 6,8 miliardi di euro per il 2025 – ma come sempre contrassegnata da spazi di manovra risicati: le risorse libere ammontano a circa 808 milioni. E la maggiore fetta della torta finisce per dare linfa alla sanità afflitta da una crisi perenne.
Tutto secondo copione: anche lo scontro tra maggioranza e opposizione sullo stato di salute dei conti della Calabria. La fiducia del centrodestra contro le criticità messe in evidenza dal centrosinistra.
Tocca al presidente della seconda commissione Antonio Montuoro (Fratelli d’Italia) illustrare in aula i numeri che confermano il peso preponderante della sanità: più del 64% della manovra complessiva. Il senso degli spazi ristretti di manovra è nella relazione della giunta: gran parte dei 6,8 milioni “afferiscono a risorse con vincolo di destinazione”. Come detto, la sanità “mangia” 4,4 miliardi.
Ci sono poi le risorse destinate all’attuazione dei programmi comunitari Por e Pac (454 milioni di euro; 6,7% della manovra), le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (398 milioni di euro; 5,8%), nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato (706 milioni di euro; 10,3%). Nei fondi statali sono ricomprese le risorse Pnrr per 241 milioni, di cui 79,9 milioni di euro circa conteggiati nel perimetro sanitario.
E’ proprio per l’esiguità delle risorse non vincolate che la fiche da 75 milioni puntata dalla giunta regionale su Sacal è divenuta materia del contendere tra maggioranza e opposizione.
L'assemblea ha approvato anche il Bilancio di Previsione 2024-2026 dell'Arcea. In chiusura è stata esaminata ed approvata la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Gianluca Gallo relativa alla "Interpretazione autentica della legge regionale 16 gennaio 1985, n.4 (Istituzione del difensore civico presso la Regione Calabria)".
Il Consiglio si è quindi costituito in seggio elettorale per la "Nomina di quattro componenti dell'Autorità regionale per i diritti degli animali d'affezione e la corretta convivenza tra le persone e gli animali". Si sono resi necessari quattro scrutini per la nomina dei quattro componenti. Le prime due votazioni richiedevano il raggiungimento del quorum di due/terzi dei consiglieri, dalla terza bastava la maggioranza semplice.
Sono risultati eletti: Daniela Richichi di Botricello (Catanzaro), con 23 preferenze, al primo scrutinio, Caterina Semeraro di Botricello (Catanzaro) e Francesco Corrado di Orsomarso (Cosenza) con 20 preferenze, al terzo scrutinio, infine Giuliana Morrone, di Cariati (Cosenza) con 19 preferenze al quarto ed ultimo scrutinio.