Oggi con la scomparsa di Silvio Berlusconi finisce certamente un’era. C’è e ci sarà un cordoglio ed un sentimento nazional popolare da interpretare che inesorabilmente intreccerà i tre argomenti più “discussi” al mondo: i media, la politica ed il calcio (sport). Oltretutto, in tantissimi territori cambierà tanto o poco, nonostante il momento di Forza Italia non sia certo tra i più fulgidi della sua trentennale, incredibile storia. Forse Crotone e provincia sarà tra le pochissime che non subiranno alcun contraccolpo. Furono infatti certamente tre i momenti cruciali di contatto diretto (o quasi) di Silvio Berlusconi alla città di Crotone, il primo è di tipo privatistico imprenditoriale quando nel 1982 fu Elio Riga, tra i pionieri dell'emittenza privata calabrese (assieme a Tony Boemi), e scomparso nel 2015 a 77 anni, legò Video Calabria al Gruppo Rusconi trasmettendo in Calabria il segnale dell'emittente Italia 1, poi passata al gruppo Berlusconi-Mediaset.

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Il secondo è la famigerata discesa in campo politica del 1994 quando con i candidati di Forza Italia al Parlamento, cioè Floriano Noto e Gerardo Sacco per i collegi di Camera e Senato, sbaragliò, così come in tanti altri territori, la geografia politica crotonese che fino a quella data vedeva l’ex Partito Comunista (dopo PDS e DS) assoluto mattatore soprattutto in provincia; da quella data e con l’arrivo in Forza Italia di forze “ingaggiate” dal sistema Pubblitalia di figure(?) che appartenevano non solo all’universo socialista, si favorirono i presupposti per l’ascesa a Sindaco di Pasquale Senatore (1997) e di Stano Zurlo a Presidente della Provincia (2009).

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Il terzo è la campagna elettorale per le amministrative del 2011 dove si recherà al PalaMilone in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri: per la convention organizzata a sostegno dell’allora candidata a sindaco Dorina Bianchi ed a cui parteciperanno il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e tutti gli altri candidati del centrodestra in Calabria, durante uno dei periodi più “discendenti” della sua lunghissima stagione politica ed istituzionale (nel novembre successivo fu fatto cadere e venne chiamato a Palazzo Chigi Mario Monti), Silvio Berlusconi riuscì a lanciare, per la prima volta, il progetto Antica Kroton trasformandolo nella più grande promessa elettorale di sempre visto che avrebbe dovuto portare 100 milioni di euro di investimento (archeologico) per la città di Pitagora.

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Per il resto Crotone e provincia hanno sempre partorito una serie sterminata di feudatari dei vari riferimenti catanzaresi dell’ex premier azzurro che non ha mai avuto fiduciari diretti nel crotonese e dunque nemmeno progetti di sviluppo collegabili ad impegni diretti di berlusconiana primogenitura; appunto che è anche forse uno dei motivi principali dell’evidente isolamento politico istituzionale del capoluogo di provincia più povero d’Italia. Stereotipo di questo continuo vuoto di contatto è certamente il fatto oggettivo che dopo la parentesi Torromino (la cui ultima uscita da coordinatore provinciale di Forza Italia è da segnalarsi nella stampella Mario Megna in favore della Giunta Voce della scorsa estate) oggi, non si capisce nemmeno chi governi il partito del compianto Presidente Berlusconi.