Bandiere blu: 20 riconoscimenti per la Calabria ma niente fondi stanziati per i comuni. A sollevare il caso è il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci. «La cerimonia di consegna delle Bandiere Blu ha premiato ancora una volta la Calabria, con l’assegnazione di ben 20 “vessilli” nella nostra regione – scrive in una nota –. Voglio fare i miei più sinceri complimenti ai sindaci dei comuni che hanno avuto per quest’anno la riconferma ed un plauso speciale per il sindaco del comune di Parghelia quest’anno insignito con la sua prima Bandiera Blu».

«Un importante riconoscimento, frutto di tanto lavoro dal punto di vista urbanistico, del decoro, dei programmi di sensibilizzazione ambientale e tanto altro – prosegue il consigliere dem –. Un risultato possibile grazie anche alle competenze di tecnici che hanno lavorato fianco a fianco a con le amministrazioni comunali in un percorso che alle volte è durato anni prima di raggiungere il tanto desiderato obiettivo. Ma nonostante questo splendido risultato per la Calabria, da quanto emerso fino ad oggi, la Regione Calabria, differentemente da quanto fanno negli scorsi anni, sembrerebbe non aver stanziato i fondi per i comuni Bandiera Blu. Lo scorso anno, come i precedenti, in questo stesso periodo, le singole amministrazioni conoscevano infatti già gli importi che sarebbero stati trasferiti dalla Regione».

Alecci sottolinea che «in un periodo non certo florido per le casse delle amministrazioni comunali, come quello attuale, queste economie risultano fondamentali per la programmazione della stagione estiva, venendo utilizzati per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la vigilanza sulle spiagge con un numero maggiore di bagnini, il soccorso con i cani da salvamento, la pulizia delle spiagge e dei fondali, la sensibilizzazione nelle scuole, la salvaguardia dell’ambiente. Interventi che non possono essere certamente garantiti senza questi fondi. Poter contare su dei fondi straordinari (parliamo di circa 25/30 mila euro cadauno) può essere inoltre uno stimolo in più per i Comuni che intendono cominciare il percorso di ottenimento del vessillo».

Secondo il consigliere democrat «tutto ciò appare come una grande contraddizione, soprattutto se paragonato ai tanti milioni di euro spesi per pubblicizzare la Calabria in Italia e all’estero. Sappiamo bene, infatti, che spesso la Bandiera Blu rappresenta quella certificazione di garanzia decisiva nella scelta della località da visitare da parte dei turisti, in particolar modo dagli stranieri, per i servizi e la qualità dei parametri ambientali. Servizi e qualità che se non garantiti, potrebbero generare un pericoloso effetto boomerang».

«Credo che le Bandiere Blu, così come le “Spighe Verdi”, rappresentino un’enorme potenzialità per la nostra regione – aggiunge Alecci –. Risulterebbe ipocrita continuare a riempire di tanti bellissimi cartelloni pubblicitari i nostri aeroporti in cui si rappresentano i luoghi più belli della regione (le nostre coste e le nostre aree interne) se poi non si fa nulla per aiutarle non solo nel mantenere ma soprattutto per aumentare il livello dei servizi erogati».

«Mi auguro – conclude – che il presidente Occhiuto, che continua a mantenere ancora la delega al turismo, finita la parentesi elettorale che lo ha portato in giro per palchi e comizi, possa tornare a concentrarsi su ciò che più serve alla nostra regione e possa porre rimedio a questa paradossale situazione al più presto, in modo da permettere ai sindaci di tenere alto il nome della Calabria, provando, anche se in gravissimo ritardo, a riprogrammare la stagione estiva già iniziata. Essere in questa situazione il 24 di giugno ci dimostra come ancora in Calabria manchi totalmente la capacità di ascolto e concertazione con i territori e soprattutto la capacità di programmare per tempo gli investimenti soprattutto in un settore, come quello turistico, in cui non ci si può improvvisare e dove purtroppo si ha l’impressione che si continui a “navigare a vista”».