Il sindaco di Corigliano Rossano si chiede «quali siano i prossimi dispettucci» nei confronti della città e indica nel tratto Sibari-Rossano della nuova 106 uno di questi. «Non siamo la Repubblica delle banane, rispetti le istituzioni»
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Il caso Baker Hughes potrebbe continuare a sfilacciare ancora più di quanto non lo siano già – leggasi la velenosa campagna elettorale tra botte e risposte – i rapporti tra la Regione Calabria e l’amministrazione Stasi.
Il sindaco, nel replicare al governatore sull’ultima sortita relativa all’insediamento industriale proposto e ritirato dalla multinazionale americana al porto – in attesa di una conferenza stampa convocata dal presidente dell’autorità di sistema portuale per domani alle 15 nello scalo portuale – non le manda a dire, com’è nel suo stile.
Flavio Stasi si chiede tra l’altro perché siano tutti così loquaci sull’argomento ma nessuno profferisca parola, ad esempio, sul progetto bandito dalla Regione a valere su fondi Pnrr per la produzione di idrogeno nel sito della centrale Enel, perché se Baker Hughes ha rinunciato ad un investimento da 60 milioni, quello inizialmente aggiudicato a Enel ne valeva circa 20.
Il primo cittadino mette le mani avanti chiedendo quali siano i prossimi «dispettucci» che potrebbero essere ritorti nei confronti della città e del territorio, mettendo in cima alla lista la statale 106.
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«Non siamo la Repubblica delle banane»
«Ho appositamente evitato, negli ultimi giorni, di rispondere alle inutili polemiche di vari esponenti della giunta regionale – esordisce Stasi – per rafforzare l'appello comune, con toni bassi, a individuare delle soluzioni condivise. Apprendo che si tratta di una volontà solo del Comune e non posso non interrompere il silenzio quando ad esprimersi, come sempre senza argomenti, sia il presidente della giunta regionale, che dopo essere stato in vacanza da giugno ad ottobre, continua a raccontare favole sulla vicenda BH. Se per “miopia del Comune” il governatore intende che c'è una amministrazione comunale che pensa e lavora affinché la Calabria non sia la Repubblica delle Banane, a partire dalle procedure, possiamo tranquillamente rivendicare questo ruolo. Il vero tema di questa vicenda, che Occhiuto prova a nascondere coi proclami – sottolinea il sindaco – è che le titaniche lacune della procedura poteva non evidenziarle soltanto un cieco: in questo campo tutto è possibile, ma non c'è una autorizzazione unica in Italia che assomigli lontanamente a questa “cosa” rilasciata per il Porto di Corigliano e questo, evidentemente, gli investitori lo sapevano. Ma soprattutto anche questo problema è stato comunicato con larghissimo anticipo sia all'ente responsabile, che ha avuto mesi per sanare la cosa, sia alla giunta regionale che, piuttosto di svolgere il ruolo di coordinamento e di regia che gli compete, è rimasta totalmente immobile ed è sempre più evidente come si sia trattato di uno squallido dispetto elettorale».
«Il governatore non rispetta le altre istituzioni e non accetta gli esiti elettorali»
Flavio Stasi inizia a rincarare la dose evidenziando poi come «Occhiuto abbia risposto deliberatamente “assente”» ad ogni appello nei suoi confronti «per sbloccare la vicenda attraverso un tavolo istituzionale o attraverso una banalissima ma necessaria conferenza dei servizi».
«Altro che presidente dispiaciuto: purtroppo a capo della Calabria – il livello sale – abbiamo un soggetto che non pensa ai calabresi, che non rispetta le altre istituzioni e che non accetta gli esiti elettorali e democratici che hanno bocciato catastroficamente il suo carrozzone elettorale il quale, tra l'altro, su BH proponeva una idea più fantasiosa dell'altra, fino all'ipotesi ridicola di realizzazione di una terza darsena. Questa giunta regionale non ha rispettato nemmeno l'impegno a convocare un tavolo per la banchina crocieristica già finanziata: altro che terza darsena».
Ed è a questo punto che dopo aver accennato ad un primo «squallido dispetto elettorale», il sindaco di Corigliano Rossano si chiede «quali saranno i prossimi dispettucci».
«Quali saranno i prossimi dispettucci?»
«È un caso – prosegue il primo cittadino – che l'intesa istituzionale Anas–Regione sulla nuova SS. 106 con a disposizione un investimento pubblico da 975 milioni, tardi ad arrivare? Per questo il “signor si” non dice una parola sui miliardi di euro che non arriveranno sulla Valle del Crati per precisa scelta politica del Governo che continua a voler cancellare il nodo Alta Velocità di Tarsia? Per questo non ha fiatato quando l'amministratore delegato Enel nominato dal suo Governo ha cancellato dalla sera alla mattina 20 milioni di euro per la produzione di idrogeno nel sito della centrale, che lui stesso aveva condiviso?»
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«Occhiuto faccia il governatore non il segretario di partito»
«Le istituzioni sono una cosa seria. I sindaci – si avvia alla conclusione – come i presidenti devono tutelare gli interessi delle comunità rappresentate, non quelli dei propri partiti, ed il sindaco di Corigliano Rossano lo ha sempre fatto e continuerà a farlo, come lo ha fatto sulla vicenda di BH per la quale si è tentato di trasformare il Comune in un orbo passacarte. Il presidente della giunta regionale la smetta di raccontare favole, si assuma la responsabilità del proprio ingiustificabile immobilismo e faccia il governatore, non il segretario: in quel caso saremo dalla stessa parte, senza distinzioni politiche».
«Continuo a pensare che le istituzioni devono smettere anche la questua pietosa nei confronti di chi ragiona per gli utili, non per beneficenza. È necessario consegnare una autorizzazione solida con una “normale” (almeno in Italia nel 2024) conferenza dei servizi. Se qualcuno continua a non convocarla per non farsi dire che ha avuto 8 mesi per farlo, pazienza: di certo non si può imputare questa responsabilità a chi lo ha chiaramente sottolineato, invano, dal 27 febbraio».