Il governatore calabrese intervenuto alla festa nazionale di Forza Italia Giovani a Bellaria rilancia: «Non diamo altri pretesti a chi ha reso ideologico questo dibattito»
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«Non sono contro l’autonomia differenziata, perché l’autonomia differenziata nella mia Regione io me la sono già presa a legislazione vigente. Me la sono presa quando ho portato i medici cubani, me la sono presa quando ho portato Uber: siamo gli unici in Italia che stanno rilasciando - dopo aver ribaltato un’impugnativa voluta da Salvini - le licenze per gli Ncc. Non ho paura, dunque, dell’autonomia differenziata, e non la temo. Temo il modo nel quale il centrodestra è arrivato a raccontare l’autonomia differenziata, per un capriccio della Lega». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia, intervenendo alla festa di Forza Italia Giovani, in corso a Bellaria (Rimini).
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«Il testo dell’autonomia differenziata approvato dal Parlamento è stato molto migliorato grazie al lavoro di Antonio Tajani, grazie ai nostri ministri, grazie ai nostri senatori. Se si applica quel testo - ha spiegato Occhiuto - abbiamo garanzie per il Sud, perché si potranno fare le intese solo se si finanzieranno prima i Lep, superando la spesa storica».
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«L’ultimo Lep finanziato in Italia, ad esempio, è quello degli asili nido, e guarda caso da allora al Mezzogiorno stanno arrivando tantissime risorse per gli asili nido. Ma adesso non diamo altri pretesti a chi ha reso ideologico questo dibattito, per questo ho chiesto prudenza, e ho chiesto di valutare - ha continuato Occhiuto - con attenzione anche le materie non Lep».
«Arriviamo al 20% se facciamo battaglie di avanguardia nel centrodestra»
«Un anno fa eravamo alla festa dei giovani a Gaeta, e lì Antonio Tajani, per la prima volta, fece la sua profezia: prenderemo il 10% alle europee e poi il 20% alle politiche. Noi in Calabria ci siamo portati avanti - ha ricordato - e intanto abbiamo avuto già il 18% alle europee. Ma ricordo il clima che c’era dopo la scomparsa del presidente Berlusconi, molti pensavano che avremmo avuto problemi di sbarramento. E invece ha avuto ragione Tajani, e oggi abbiamo un partito in salute, centrale, vitale, pronto a nuove sfide».
«Come ci arriviamo al 20%? Ci arriviamo continuando a fare quello che sta facendo Tajani, provando a riempire lo spazio enorme che c'è tra la Schlein e la Meloni. Uno spazio che nemmeno il presidente Berlusconi ha mai sperimentato nella sua esperienza, perché negli scorsi anni alla guida del Pd c'erano Renzi, Letta, Prodi, leader che venivano percepiti dall'elettorato come dirigenti moderati. Oggi no, oggi un elettore moderato non se la sente di stare con la Schlein, e noi possiamo essere quelli che aggregano questo tipo di voto se riusciamo, nell'interesse del centrodestra, ad essere non come quelli che vogliono segnare la differenza ad ogni costo - perché Berlusconi ci ha insegnato che il primo valore per chi è di Forza Italia è l'unità del centrodestra -, ma come quelli che fanno battaglie un po' di avanguardia come quelle che ha fatto Antonio Tajani insieme al gruppo di Forza Italia in queste settimane sui diritti civili e sullo Ius Scholae».