«Informo la Commissione che, dopo l'entrata in vigore della legge n. 86 (la legge sull'Autonomia differenziata), quattro Regioni (Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto) hanno presentato richiesta di avvio dei negoziati ed è stato avviato il procedimento previsto dalla legge con riguardo alle materie e ambiti di materie non-Lep». Lo ha reso noto il ministro degli affari regionali e delle autonomie Roberto Calderoli in audizione davanti alla commissione sul federalismo presieduta da Alberto Stefani. 

«Governo porta avanti in parallelo federalismo e lep»

«Se, oggi, il tema dell'attuazione del federalismo fiscale e della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni è tornato all'attenzione delle
istituzioni, della politica e della pubblica opinione, il merito, è essenzialmente, del regionalismo differenziato e del suo percorso di attuazione» - ha detto ancora il ministro Roberto Calderoli.
«Pertanto, vorrei confermare che l'orientamento del Governo è quello di portare avanti in parallelo e in maniera coordinata e armonica il procedimento di attuazione del federalismo fiscale, dei livelli essenziali e del regionalismo differenziato. Quella del Governo - ha aggiunto Calderoli - è una visione unitaria del Titolo V Cost., senza fare delle 'gerarchie' di priorità fra le norme costituzionali, il cui unico effetto sarebbe quello di rinviare sine die l'attuazione costituzionale sia del regionalismo differenziato sia del Titolo V Cost. più in generale».

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«La definizione dei fabbisogni standard spetta alla politica e non al Clep», il comitato tecnico a supporto della Cabina di Regia presieduto da Sabino Cassese e incaricato di sviluppare una procedura per la definizione dei fabbisogni Lep. Il ministro è così intervenuto dopo la diffusione di notizie su presunti poteri decisori del Clep e sulla variabile del 'costo della vita' nelle varie regioni quale presunto elemento da tenere presente per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.