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“I meccanismi perversi della delibera della Giunta regionale n. 344, che ha aumentato il costo del conferimento dei rifiuti nel 2018, devono essere profondamente rivisti. I cittadini dei Comuni che hanno raggiunto ottime prestazioni nella raccolta differenziata non possono subire la beffa di un aumento delle tasse. Si rischia di infliggere un colpo mortale alla buona pratica della “differenziata”, privilegiando paradossalmente i Comuni che ancora stentano ad avviarla o che comunque non riescono a staccarsi da percentuali molto lontane dagli standard. Le fasce di tariffazione vanno immediatamente riviste e riscritte con criteri di equilibrio e buon senso”. Lo sostiene il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, chiedendo al presidente della giunta regionale Mari Oliverio di indire al più presto un incontro con i sindaci delle grandi città e con l’Anci.
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“La totale assenza di concertazione con i Comuni – ha sottolineato il promo cittadino di Catanzaro – ha causato un corto circuito dagli esiti disastrosi. Non metto in discussione la legittimità dell’atto, ma l’incomprensibile incongruenza tra i suoi meccanismi e la presunta volontà del Governo regionale di promuovere la raccolta differenziata. Cosa dirò ai miei concittadini che si sono impegnati al massimo per raggiungere il 65%? Che abbiamo scherzato? Se non si vuole affossare la raccolta differenziata nei Comuni virtuosi, si correggano al più presto le storture contenute nella delibera n. 344. E si intervenga con maggiore decisione nella politica ambientale della Calabria, sia facendo decollare gli ATO, sia dotando tutti i territori degli impianti di smaltimento”.
l.c.