L'idea torna a farsi strada con prepotenza all'interno dell'entourage del presidente. Una sconfitta della coalizione giallorossa domenica prossima potrebbe rafforzare il proposito. Nel frattempo Graziano avvia il tavolo del centrosinistra
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L’idea aveva perso di forza, ma adesso potrebbe tornare di stringente attualità. Nei corridoi di palazzo Campanella, in occasione dell’ultima e inutile seduta di Consiglio regionale, i big del centrosinistra non parlavano di altro.
Mario Oliverio non ha mai definitivamente accantonato l’idea di poter fissare la data delle elezioni regionali al prossimo 15 dicembre. Un modo per spiazzare i vari schieramenti, ancora incerti su candidature, liste e, nel caso del centrosinistra, anche di coalizione, e partire di slancio alla guida delle cinque o sei liste che sarebbero già pronte a sostenerlo.
Il piano aveva perso di intensità nel momento in cui l’intesa tra Pd e Cinque Stelle è divenuta base operativa anche per le regionali di Calabria ed Emilia Romagna e quando Stefano Bonaccini ha stabilito il 26 gennaio come data per le regionali emiliane, anche per consentire l’approvazione del bilancio. Esigenza che esiste in maniera identica anche in Calabria, come prospettato dal capogruppo del Pd in Consiglio Mimmetto Battaglia.
Adesso, però, la situazione è leggermente diversa. L’intesa Cinque Stelle-Pd balla un po’ più del solito al governo nazionale e anche per le regionali le trattative sono in standby in attesa dei risultati che ci saranno domenica prossima in Umbria, primo vero test sulla tenuta dell’asse Zingaretti-Di Maio.
Nell’entourage del governatore l’idea, stando anche i sondaggi ultimi, è quella che potrebbe esserci una sconfitta netta di Vincenzo Bianconi, candidato di Pd e Cinque Stelle. In questo caso le valutazioni per i successivi appuntamenti elettorali potrebbero mutare e Mario Oliverio potrebbe riprendersi il suo ruolo. Qualcuno dice: «Il Pd tornerebbe a pregarlo».
In ogni caso, però, l’accelerazione sulla data del voto avrebbe un effetto devastante sulla trattativa di una coalizione anche da formare e già perdente. Per questo Oliverio, interrogato sul punto, si è limitato a dire: «Le elezioni saranno convocate nel rispetto della legge».
Ma che la situazione sia fluida lo dimostra anche l’atteggiamento dei vertici Pd che, in attesa dei risultati umbri, ha abbassato il tiro sul governatore che, seppur messo da parte a suon di comunicati stampa, ancora è in piena costruzione della strategia. Così come emerge dal tenore della nota diffusa dal commissario regionale del Pd Stefano Graziano al termine dell’incontro con le altre forze del centrosinistra che si è avuto a Lamezia. «Le forze politiche del centrosinistra calabrese - recita la nota - ribadiscono la necessità di dar vita ad una coalizione civica ampia e plurale, in grado di coinvolgere tutti quei soggetti che si rivedono nei valori della Costituzione, con l’obiettivo di aprire una stagione di rinnovamento che avrà uno snodo fondamentale nelle prossime elezioni regionali. Si è perciò iniziato a ragionare di idee sulle quali basare il programma elettorale che non può prescindere da una strenua difesa dell’ambiente, da politiche in grado di rilanciare investimenti, sviluppo e occupazione e sostenere sempre più il turismo, che ad oggi rappresenta il vero motore dell’economia territoriale. Un programma che ponga al centro la qualità della vita dei calabresi e che, dunque, si ponga come obiettivo primario di riportare la sanità regionale a livelli in linea con la parte più avanzata del nostro Paese. Il tavolo – conclude Graziano - si è dato come metodo l’ascolto e il confronto con il sindacato, le associazioni datoriali e di categoria, il terzo settore e tutta la società civile; pezzi di Paese reale da cui non può prescindere una proposta di governo regionale in discontinuità con il passato».
Una discussione, anche questa, ancora embrionale dunque che prenderà una decisa accelerazione subito dopo il voto in Umbria e che potrebbe essere sparigliata da una decisione a sorpresa di Oliverio sulla data delle elezioni.