L'associazione eleggerà il prossimo 10 febbraio il suo nuovo presidente. Le indiscrezioni dicono che Maria Limardo e Flavio Stasi potrebbero essere interessati alla candidatura
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C’è grande fermento fra i sindaci calabresi in questi giorni. L’Anci Calabria, infatti, tornerà a riunirsi il prossimo 10 febbraio. Lo farà per eleggere il nuovo presidente del parlamentino dei sindaci visto che il mandato di Marcello Manna è arrivato a scadenza.
L’appuntamento cade in un momento particolare per i primi cittadini che sono alle prese con una serie di nodi da sciogliere, alcuni nazionali, altri strettamente regionali. I primi come ha scritto sul suo profilo social Gianni Papasso, delegato a traghettare l’associazione verso nuove elezioni, riguardano ad esempio l’autonomia differenziata. «Bisogna lavorare in sinergia – ha scritto il sindaco di Cassano all’Ionio – per assicurare servizi uguali a tutti cittadini a prescindere dalle latitudini in cui vivono. Per fare questo bisognerà definire i Lep – i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti in modo uniforme sull'intero territorio nazionale e in tutti i settori dalla sanità alla cultura alla scuola passando per le scelte occupazionali e la costruzione di nuove infrastrutture – e investire realmente sulla perequazione. Le rassicurazioni del ministro Roberto Calderoli non bastano e non servono. In passato le scelte amministrative sbagliate hanno solo prodotto sperequazione e ampliato il divario tra la Calabria e il resto dell’Italia».
Ma non c’è solo il tema dell’autonomia differenziata. C’è la sfida del Pnrr che passa dai Comuni e di cui nessuno parla più che richiama al tema più generale dello svuotamento di organico subito dai Municipi. C’è poi quello legato alle responsabilità degli amministratori (legge Severino, abuso d'ufficio, reati contro la pubblica amministrazione, nonchè la modifica della legge sullo scioglimento dei Comuni). Un tema che l’ormai ex presidente Marcello Manna ha posto con forza ai suoi colleghi inviando una missiva in occasione dell’ultima riunione Anci. In quella lettera Manna aveva parlato di irruzione giudiziaria nella vita amministrativa dei comuni. Sul tema il Guardasigilli Carlo Nordio sta ragionando da tempo, ma Manna chiedeva ai suoi colleghi di affrontare politicamente la questione.
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Se questi sono i temi generali, in Calabria se ne aggiungono degli altri. Il primo è la grande riforma avviata dal presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, su acqua e rifiuti. L’adesione all’organo di governo dei due settori (Arrical) sta creando non poche preoccupazioni ai sindaci che hanno chiesto in più incontri delucidazioni e alla Regione e al commissario Bruno Gualtieri sulle modalità operative future che sotto certi aspetti restano ancora poco chiare. Il problema più grande resta quello finanziario.
Prendiamo l’acqua. I Comuni acquistano acqua all’ingrosso da Sorical e poi la rivendono ai cittadini. Col ricavato pagano appunto Sorical. Il problema è che la rete idrica calabrese ha perdite che arrivano a punte del 60%. In più l’evasione, se non l’elusione, dei tributi è su percentuali rilevanti. Ne deriva che è difficilissimo che i conti tornino. Allora la domanda è: chi mette i soldi necessari per il riammodernamento delle reti idriche? Da dove proverrà il capitale iniziale per fare partire Sorical come soggetto che si occuperà di tutto il ciclo idrico dalla fonte alla depurazione?
Su questo i sindaci vogliono rassicurazioni perché non solo hanno l’obbligo di assicurare i servizi ma devono anche mettere in sicurezza i loro bilanci.
Insomma la carne al fuoco è tanta e per troppo tempo l’Anci (che ha visto i suoi due ultimi presidenti coinvolti in vicende giudiziarie) ha avuto una voce flebile. Chi sarà chiamato a guidare l’associazione avrà allora un bel peso da portare sulle spalle.
Naturalmente di candidature ufficiali ancora non ce ne sono, ma molto si sta muovendo sotto traccia. Secondo i bene informati chi sta facendo un pensierino all’incarico è il sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, che è l’unico sindaco di centrodestra di città capoluogo. A contenderle il posto potrebbe essere il collega di Corigliano Rossano, Flavio Stasi che ha già provato, senza successo, a fare il presidente della Provincia di Cosenza. Naturalmente siamo alle battute iniziali e ancora i giochi sono tutti da fare. Restano i nodi, quelli di cui sopra, che dovranno invece essere affrontati indipendentemente dal colore politico.