COSENZA – Ci sono Pino e Katya Gentile seduti in prima fila, ad ascoltare l'intervento di Enzo Paolini. Al termine della manifestazione, il vicepresidente del consiglio regionale addirittura sale sul palco per abbracciare il leader del Pse rimasto orfano, per un banale errore burocratico, della lista Cosenza Popolare, allestita per lui dal Nuovo Centro destra. Il messaggio è chiaro: non abbiamo teso nessun tranello, i Gentile, o almeno Pino e Katya Gentile, sono al fianco di Paolini. E pazienza se il contrassegno è stato bocciato dalla Commissione elettorale.

 

Lungo e accorato l'intervento dell'avvocato con la passione del rugby. "Devo dirvi una cosa" è il titolo dell'iniziativa accolta sul tratto iniziale dell'isola pedonale di Corso Mazzini. Paolini ha parlato per circa un'ora, senza mai annoiare, lasciandosi andare infine anche ad un moto di commozione e ad un improvvisato ma tenero ballo con la figlia diciottenne. I temi sono quelli consueti, dal centro storico alle frazioni, dalla povertà all'emarginazione, dai problemi della sanità cosentina a quelli delle attività economiche, passando poi per la promozione turistica e della cultura. Sul piano politico inevitabile un passaggio sul Partito Democratico. "I loro veri antagonisti siamo noi" ha ribadito Paolini tornando a parlare delle primarie mancate e degli accordi non rispettati. "La ricerca di una intesa con il Pd per quanto mi riguarda è stata intensa, addirittura spasmodica. Ho più volte ribadito che mi sarei messo a disposizione come un soldato al servizio di chi avrebbe vinto le Primarie, ma a Cosenza non è stato possibile svolgerle. Sono state organizzate persino a Napoli, anche se truccate. A Cosenza non si sono tenute perché evidentemente il Partito Democratico sapeva che le avrebbe perse anche truccandole. Non bisogna avere timore di negoziare – ha aggiunto Paolini – perché la politica è fatta di questo, di alleanze. Non dimentichiamo che la nostra storia repubblicana è basata su una costituzione approvata dalle diverse anime politiche che erano presenti nel Parlamento. Oggi la Costituzione la cambiano con meno del cinquanta per cento". Sull'appoggio del Nuovo Centro Destra, Paolini ha sottolineato "la coerenza della scelta adottata dal partito alfaniano che l'ha portata fino in fondo nel solco della lealtà. Non abbiamo le medesime idee politiche – ha aggiunto - So che su tante questioni di coscienza non la pensiamo allo stesso modo. Ma io sono un socialista, e loro anche. Gli esponenti cosentini del Nuovo Centro Destra hanno mantenuto un linguaggio ed un metodo di confronto, testimoniato anche dalla loro presenza a questa manifestazione. Non ci sono timori quando c'è il confronto, perché la si può pensare diversamente, ma si parla la stessa lingua. E parlando la stessa lingua si governa bene". La chiosa è romantica: "A quelli che mi dicono che sto sulla luna, io rispondo che mi vedo camminare per le vie di Cosenz,a magari in una sera fresca, un po' come questa, a braccetto di mia figlia diciottenne ed ad un certo punto le domando se è mai stata sulla luna. ?E immagino che lei, guardandosi intorno, mi risponda: SI".

 

Salvatore Bruno