La sottosegretaria all’Interno: «I dati diffusi dal Crea parlano di 4,2 miliardi all’anno di giocate in Calabria, un fenomeno che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione»
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«Condivido l’appello delle Comunità terapeutiche calabresi sulla necessità di rivedere la proposta di legge 107 del Consiglio regionale della Calabria che rimuove i limiti imposti dalla precedente normativa sul gioco d’azzardo, relativi in particolare agli orari di apertura di sale giochi e centri scommesse e alla distanza da luoghi sensibili».
Lo afferma la sottosegretaria all’Interno, nonché coordinatore regionale di Fdi, Wanda Ferro, che interviene dopo la deputata e ancora consigliere regionale della Lega Simona Loizzo. Una situazione che rende ancora più evidente la frattura sulle modifiche della legge sul gioco d'azzardo nella maggioranza calabrese, dove Forza Italia sembra essere rimasta isolata.
«Sul contrasto alla ludopatia non possono esserci passi indietro. I dati diffusi dal Crea parlano di 4,2 miliardi all’anno di giocate in Calabria, un fenomeno che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione, quelle con maggiori difficoltà economiche, e fasce di età che vanno dai giovanissimi agli anziani».
«Si tratta di una dipendenza che ha effetti devastanti per la salute dei giocatori e sulla condizione delle loro famiglie, ma che ha anche forti ripercussioni economiche e sociali, oltre ad alimentare attività criminali come l’usura», aggiunge la sottosegretaria. «Le stesse preoccupazioni, sollevate anche da associazioni, fondazioni antiusura, la stessa Conferenza episcopale calabra sono condivise dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia con cui mi sono confrontata. Considerato che la Regione finanzia progetti di contrasto e cura della ludopatia, è opportuno armonizzare gli interventi normativi anche sul piano della prevenzione».
«Per questo auspico che il Consiglio regionale avvii un approfondimento attraverso l’audizione delle comunità terapeutiche nella commissione competente, anche attivando, come propone il Crea, un osservatorio sulla dipendenza da gioco d’azzardo per valutare», conclude Ferro, «l’impatto della normativa».