«Siamo autonomi e vogliamo rimanere tali». Hanno l’ardore di un grido di battaglia, le parole del sindaco di Cittanova. Francesco Cosentino difende il primato che sull’acqua e sui rifiuti il suo Comune ha raggiunto, e quando deve spiegare perché l’ente non ha aderito ad Arrical l’amministratore del Pd è lesto ad aggiungere: «L’ha deciso all’unanimità il consiglio comunale». Il primo cittadino dice di voler evitare alla sua comunità una penalizzazione.

«Oggi noi gestiamo in proprio il servizio idrico – argomenta – siamo proprietari di un decina di pozzi, non abbiamo debiti con Sorical e, in virtù della nostra organizzazione, abbiamo fatto il modo che l’estate scorsa mentre tutta la Calabria soffriva la sete, Cittanova è rimasta indenne dalla crisi. L’azienda in cui ci dicono di entrare non sembra tenere conto di queste peculiarità che ogni territorio esprime, sembra un salto nel buio anche perché quando i sindaci hanno chiesto spiegazioni, ci sono state fornite poche informazioni non del tutto chiare».

Cosentino, che ricorda anche il record del 75% di raccolta differenziata, sa di rischiare il commissariamento, nel caso in cui decidesse di proseguire a tenere fuori dall’azienda unica il suo paese di 10.000 abitanti. «Porteremo fino in fondo la nostra battaglia», aggiunge alludendo alla strada giudiziaria che diversi enti stanno battendo in questi giorni. «Noi – aggiunge – presenteremo un nostro documento in cui spiegheremo perché è intollerabile che la bolletta dei nostri cittadini subirà un rincaro di almeno il 30%, con l’aggiunta di non avere certezza che l’acqua che estraiamo dai nostri pozzi venga utilizzata solo per il nostro fabbisogno.

Ci sono parecchie lacune, ma siamo pronti a discutere». Cosentino è anche presidente dell’assemblea dei sindaci della Piana reggina, e allarga il ragionamento sulla multiutility voluta dal presidente Occhiuto. «Non ho pregiudizi – prosegue – certo, non è una cosa da poco constatare che la Regione sui rifiuti da ente di programmazione si trasforma in un batter d’occhio in ente gestore. Tanto più che lo fa proseguendo in un approccio rigido, sappiamo infatti che ci sono Comuni che non possono conferire negli impianti se prima non pagano in anticipo: beh, servirebbe maggiore flessibilità viste le lacune che questo schema nuovo ha creato».